Andrà ad Airbus Group il controllo della società missilistica europea Mbda, grazie alla quota italiana? Questa la tesi del Sunday Times, dopo i rumors – stavolta di Borsa – dei giorni scorsi, che vogliono il gruppo di aerospazio e difesa al lavoro per acquisire il 25% che Finmeccanica ha nella società internazionale, per un ammontare di circa 700 milioni di euro.
IL DOSSIER
La questione legata a una revisione dell’azionariato della società missilistica non è nuova: da anni la società macina ottimi risultati e adesso, anche a seguito delle ultime dichiarazioni fatte dal numero uno di Finmeccanica, Mauro Moretti, agli analisti prima e alla Camera poi, sta riprendendo vigore.
MBDA
“Mbda ha ritorni eccellenti – aveva detto Moretti a Londra – ma il settore missilistico deve essere necessariamente rivisto”, in quanto dipende dalle decisioni dei governi e i budget domestici per la difesa sono in continua contrazione. Nella questione, come sottolinea il Sunday Times, peserà molto anche il Regno Unito, dal momento che in caso di un’eventuale acquisizione della quota nazionale da parte di Airbus Group in Mbda (37,5% Airbus Group, 37,5% Bae Systems e 25% Finmeccanica), Bae Systems si ritroverebbe a fare il socio di minoranza e potrebbe decidere di vendere a sua volta la propria quota.
ATR
La questione è strettamente legata ad un’altra, ovvero ad Atr, dove Finmeccanica detiene, tramite Alenia Aermacchi, il 50% della quota. Secondo gli analisti, il 25% di Mbda potrebbe essere ceduto ad Airbus Group (che possiede la metà di Atr), in cambio del controllo della joint venture che produce i velivoli regionali turboprop. Ma anche in questo caso la questione al momento è molto aleatoria, in quanto passi concreti in tal senso non se ne sono fatti. “Nessuno ci ha contattati su questo tema”, ha dichiarato a inizio febbraio il numero uno di Airbus Group, Tom Enders, mentre il ceo di Atr, Patrick de Castelbajac, sentito poco prima sulla faccenda, aveva spiegato che “Atr è una realtà profittevole e con una bella quota di mercato. E’ normale che susciti appetiti”. “Succede ciclicamente, una volta è Airbus, una volta Finmeccanica. Mi fa piacere – aveva concluso – che Moretti sia interessato a noi”.
UN DOSSIER UNICO
Anche il dossier Atr non è nuovo, pure se meno datato di quello legato alla società missilistica Mbda. Dal suo arrivo a piazza Montegrappa, l’amministratore delegato Moretti ha infatti dichiarato in più occasioni di voler rivedere le partecipazioni di Finmeccanica nelle joint venture minoritarie e di ambire al controllo totale della società che a Tolosa produce i turboelica regionali più venduti al mondo. “Sarebbe bello poter controllare Atr” ma, aveva aggiunto, “bisogna vedere come si stabilizzano i mercati del petrolio e delle valute”, spiegando come il successo dei turboelica sia strettamente legato all’aumentare del costo del greggio.
LE PRIORITA’ DI AIRBUS
Ovviamente bisognerà vedere cosa ne pensi in proposito Airbus Group, anche se in questo momento a favore dello “scambio” potrebbe giocare il fatto che il costruttore europeo è seriamente impegnato su altri fronti commerciali e non sembra intenzionato a voler occuparsi troppo del segmento regionale. Sul tavolo di Airbus ci sono infatti il programma A380, che necessita di una nuova versione, maggiormente efficiente e in grado di soddisfare il mercato, il ramp-up di produzione dell’A350 e da ultimo, i nuovi ritardi dell’A400M che impatteranno sui risultati di tutto il gruppo.