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Forza Italia, tutti gli sgambetti fra Berlusconi e Fitto

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori, pubblichiamo l’articolo di Giovanni Bucchi uscito oggi sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi

Tra meno di tre mesi si terranno le elezioni in Puglia e la loro ricandidatura dei 13 consiglieri di Forza Italia vicini a Raffaele Fitto è appesa a un filo. Anzi, rischia concretamente di sfumare, se è vero che il commissario del partito, Luigi Vitali, ha il compito di fare piazza pulita di fittiani.

Non è una novità che Silvio Berlusconi, stanco della battaglia interna scatenatagli contro dal leader dei Ricostruttori, voglia sbarazzarsi di colui che fino a qualche anno fa chiamava «la mia protesi». E quale modo migliore per farlo se non soffiandogli uno a uno i fedelissimi proprio nella sua roccaforte, cioè la Puglia?

Se questa strategia risulta difficilmente attuabile con i parlamentari, lo stesso non lo si può dire per i consiglieri pugliesi.

Coi primi non è possibile agitare lo spauracchio della mancata ricandidatura e rielezione, visto che la scadenza del loro mandato è fissata al 2018 e tre anni equivalgono a un’era in politica.

I secondi, invece, hanno ormai i giorni contati. Motivo per cui Vitali con loro sta usando la carota, mentre sfodera il bastone quando c’è da scontrarsi con deputati come Antonio Distaso o Gianfranco Chiarelli. «Confido in gesti di repisiscenza», manda infatti a dire il commissario berlusconiano, che tra domani e domenica dovrebbe incontrare qualcuno della pattuglia fittiana in Regione.

(CHI C’ERA ALLA CONVENTION DEI FITTIANI A ROMA. LE FOTO DI UMBERTO PIZZI)

Segno che il fronte dei ribelli non è così compatto come si vuole far credere e potrebbe essere interessato da defezioni; si sa, la prospettiva di un posto in lista, e quindi probabilmente di una poltrona in consiglio regionale, vale più di mille attestati di fedeltà al leader di turno.

Così, mentre con una mano tesse relazioni per sfilare seguaci a Fitto, con l’altra Vitali verga bordate contro chi osa attaccare Berlusconi. È il doppio registro orchestrato per annichilire la corrente del dissidente, divisa al suo interno.

Appena qualche settimana fa, è il caso di ricordarlo, è stato proprio il capogruppo in Regione, Ignazio Zullo (uno di quelli che si appresta a incontrare Vitali) a tuonare contro il deputato Rocco Palese, reo di aver presentato un emendamento al Milleproroghe per salvare i 453 dipendenti precari della Regione che Nichi Vendola vuole stabilizzare con una legge regionale impugnata dal governo.

Berlusconi e Vitali confidano quindi di riportare all’ovile un buon numero di consiglieri promettendogli la ricandidatura nella lista azzurra, mentre per chi si schiera contro non ci sarà posto. E non ci sarà nemmeno un paracadute per gli esclusi; Fitto non pare infatti intenzionato a presentare una sua lista, in modo da non dare pretesti per eventuali azioni disciplinari.

E questo con buona pace del candidato governatore, Francesco Schittulli, che invece gli aveva chiesto di farlo per «marciare disuniti ma vincere uniti, come Napoleone».

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