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Parte la guerra di Confedilizia ai graffitari

La tutela del decoro urbano contro l’idea che i graffiti siano una forma d’arte: è questo l’obiettivo di Confedilizia che parte lancia in resta con una circolare trasmessa alle proprie associazioni territoriali. L’organizzazione storica della proprietà immobiliare presieduta da Corrado Sforza Fogliani ha promosso la costituzione in ogni città di “Gruppi antigraffiti”.

I GRUPPI ANTIGRAFFITI

Si tratta di gruppi – aperti a tutti gli interessati – che hanno lo scopo di scoraggiare il fenomeno dei graffiti, che deturpano muri ed edifici, pubblici e privati, nonché arredi urbani di vario genere (fermate dei mezzi pubblici, cabine dell’energia elettrica, panchine, aree giochi ecc.). E il primo loro atto sarà quello di illustrare, nelle scuole e in altri luoghi di aggregazione, il “Decalogo Confedilizia contro i graffiti”, un documento – scaricabile dal sito www.confedilizia.it – che spiega il valore civile del decoro urbano e contesta la considerazione dei graffiti come forma d’arte.

IL GRAFFITO LEDE L’ESTETICA DELLE CITTÀ

Il graffito – è la posizione espressa nel Decalogo della Confedilizia – non è un’opera d’arte, ma rappresenta una lesione all’estetica delle nostre città. Muri devastatati da scritte (più o meno sensate), monumenti pubblici danneggiati da vandali, arredi comu-nali mal ridotti, trasformano in modo negativo l’aspetto urbano, deprimendo e deprezzan-do l’intera zona interessata da questo fenomeno.

REATI DA PUNIRE

Eseguire un graffito vuol dire poi commettere un reato. La legge prevede che deturpare o imbrattare cose mobili altrui possa essere punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a 103 euro. E realizzare un graffito su beni immobili o su mezzi di tra-sporto pubblici o privati, rappresenta una fattispecie di reato più grave, perseguibile d’ufficio (senza necessità, cioè, di una querela della parte offesa) e punita con la reclusione da uno a sei mesi o con la multa da 300 a 1.000 euro. Con sanzioni che diventano ancora più pesanti se l’atto è commesso su beni di interesse storico o artistico.

COME LIMITARE IL FENOMENO

Il Decalogo della Confedilizia contiene poi suggerimenti e consigli per limitare al massimo il fenomeno. Cancellare subito i graffiti, ad esempio, è un’azione deterrente par-ticolarmente efficace per evitare il ripetersi della cosa, posto che gli autori hanno come unico scopo quello di vedere la propria “opera” durare nel tempo. Ma prima di eliminare il graffito, conviene fotografarlo e avvertire con una denuncia/querela circostanziata l’autorità locale di pubblica sicurezza, chiedendo che il colpevole (anche se ignoto) venga individuato e punito, con riserva di costituirsi parte civile per il risarcimento del danno subito.


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