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Kuaidi e Didi, ecco le taxi app cinesi che frenano Uber

Kuaidi Dache e Didi Dache, le due principali taxi app in Cina, si fondono: un’operaziozne che fa notizia visto che insieme controlleranno quasi il 100% del mercato e che fino a un mese fa erano acerrime rivali. Rivali sono anche i loro principali investitori, Alibaba e Tencent Holdings, due dei “3 Big” di Internet in Cina. L’altro grande player del web cinese è Baidu, che ha appena investito in Uber – e la fusione tra Kuaidi e Didi avrà implicazioni per le ambizioni della taxi app di San Francisco.

IN BORSA DOPO LA FUSIONE?

L’alleanza che Hangzhou Kuaidi Technology Co., meglio nota come Kuaidi Dache, ha concluso con Didi Dache crea, hanno detto le due aziende, la più grande piattaforma mobile in Cina per il trasporto locale per numero di utenti (e una delle maggiori al mondo). Gli analisti valutano la società congiunta circa 6 miliardi di dollari – nonostante i paletti imposti dai regolatori cinesi che cercano di arginare il fenomeno delle taxi app come Uber: lo scorso mese il ministero dei Trasporti ha vietato ai veicoli privati di prestare servizio taxi dando il disco verde solo ai servizi che usano veicoli e conducenti con regolare licenza.

“La fusione nasce dal forte desiderio degli investitori di entrambe le aziende di fermare la perdita di denaro legata alla concorrenza spietata nel nostro mercato”, ha dichiarato Dexter Chuanwei Lu, Ceo di Kuaidi, secondo quanto riportato da Sina.com. La nuova società potrebbe anche considerare la quotazione in Borsa, ha aggiunto Lu, ed è questa l’aspettativa degli investitori, scrive il China Business News di Shanghai.

EX NEMICHE

Didi e Kuaidi sono in realtà state finora accanite rivali e si sono fatte la guerra sui prezzi fornendo persino rimborsi ai loro tassisti e clienti pur di attrarre utenti. La posta in gioco è alta: controllare il più grande mercato mondiale del trasporto privati (172 milioni di persone usano le taxi app in Cina, secondo iiMedia Research). Le due società si dividono più o meno equamente questo mercato controllandone insieme più del 99%, ma la guerra dei prezzi cominciava ad avere un peso insostenibile sui conti e la fusione serve, come ha detto Lu, “a fermare l’emorragia”.

A  sostegno della loro battaglia per lo share, Didi e Kuaidi hanno raccolto complessivamente più di un miliardo di dollari da investitori privati negli ultimi mesi: Didi ha messo insieme 700 milioni da Tencent e dal fondo russo di private equity Dst, mentre Kuaidi ha ottenuto 600 milioni dai sostenitori, tra cui Softbank (il colosso giapponese delle telecomunicazioni) e Tiger Global.

Con la fusione tra le due aziende, Tencent, principale investitore di Didi, diventa il maggiore azionista della nuova società. Lu e Wei Cheng, Ceo di Didi, saranno co-Ceo e la nuova entità continuerà a operare con due marchi separati.

“Ringraziamo Alibaba e Tencent per aver messo da parte le loro diverse opinioni e i divergenti interessi di mercato rendendo questa fusione possibile”, ha dichiarato Cheng.

UBER E IL MERCATO CINESE

Il merger arriva meno di due mesi dopo che Baidu, il numero uno dei motori di ricerca in Cina, ha comprato una partecipazione in Uber dichiarando che aiuterà a far arrivare la taxi app di San Francisco sul mercato cinese. Che ne sarà ora delle ambizioni di Uber? Secondo Bloomberg, Uber non rinuncerà a cercare modi per aggredire anche la Tigre asiatica, perché la sua espansione globale serve a dare forza alla sua super-valutazione (41 miliardi di dollari) e alla sua attesa Ipo.

“Perdere su alcuni dei maggiori mercati globali mette a rischio l’entità della valutazione di Uber: Uber deve essere ovunque, anche sui mercati dove la sua presenza non sembra avere senso in ottica di business”, scrive Bloomberg. Uber oggi è presente in 250 città di 54 paesi.

L’investimento di Baidu appariva finora strategico per Uber in Cina: la società californiana ha ottenuto accesso alla tecnologia di mapping di Baidu e si è associata a un marchio nazionale molto noto. Anche la serrata competizione tra Kuaidi e Didi giocava a favore di Uber, visto che le due aziende si stavano dissanguando a suon di ribassi sui prezzi. Il merger cambia le carte in tavola: adesso Kuaidi e Didi non devono più tagliare i prezzi in modo aggressivo, controllano l’intero mercato e annullano quasi completamente la concorrenza. E possono farlo: le aziende che si fondono in Cina non sono soggette a revisione del regolatore se il fatturato combinato non supera i 320 milioni di dollari e Kuaidi e Didi non fatturano tanto, nemmeno insieme.

Yidao Yongche, taxi app cinese molto più piccola, ha presentato esposto alle autorità cinesi per mettere in guardia sul rischio di creazione di un monopolio, ma gli analisti dicono che non ci sono molte chance che il reclamo sia accolto.

LA GUERRA TRA LE INTERNET COMPANIES

Con oltre 500 milioni di persone in Cina che usano gli smartphone per accedere a Internet, le tre maggiori Internet companies del paese – Alibaba, Tencent e Baidu – si fanno una guerra accanita per offrire servizi e accaparrarsi clienti.

Finora Alibaba, la maggiore azienda cinese dell’ e-commerce, e Tencent, le cui attività principali sono i giochi online e i social network, hanno investito in aziende concorrenti in diversi settori dei servizi mobili e online. Sulle taxi app, però, potrebbero aver trovato un terreno di incontro: gli utenti di Kuaidi pagano per lo più col sistema di Alibaba, Alipay, che è molto più diffuso in Cina di quello rivale di Tencent (usato dagli utenti di Didi); tuttavia la piattaforma WeChat di Tencent è molto più efficace ad attrarre passeggeri per i taxi, essendo la più diffusa app di messaging (testo e voce) per numero di utenti mensili in Cina: le due rivali potrebbero aver visto l’opportunità di mettere insieme i rispettivi punti di forza e raggiungere magari un compromesso sulla divisione delle entrate.

Anzi per qualcuno il merger tra Kuaidi e Didi potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase in cui i tre big del web cinese valuteranno fusioni tra loro attività non-core (video online, mappe, acquisti di gruppo) mettendo temporaneamente da parte le rivalità: Alibaba e Tencent lo hanno appena fatto, a scapito di Baidu che era pronta ad aprire le porte ad Uber, ma non è escluso che si possano forgiare nuove e inedite alleanze.



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