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Libia, le mosse dell’Italia

Passi in avanti per il processo di pace in Libia. Il Congresso Nazionale Generale, il vecchio Parlamento reinsediatosi a Tripoli (mentre la nuova assise, riconosciuta dall’Occidente, è in “esilio” a Tobruk), ha deciso di unirsi al dialogo sponsorizzato dall’Onu.

La notizia è stata accolta positivamente dal titolare della Farnesina Paolo Gentiloni, che proprio oggi ha ricevuto il ministro degli Esteri libico, Mohamed al-Dairy.

INSIEME ALL’ONU

“Incoraggiamo con forza tutte le parti, ed in particolare il Congresso, a cogliere con spirito costruttivo e di riconciliazione questa opportunità, che l’Italia ha tenacemente sostenuto, in una fase contrassegnata da una grave crisi economica, sociale e di sicurezza con effetti sempre più pesanti sulla popolazione”, ha proseguito Gentiloni.

“E’ fondamentale – ha detto il ministro – il raggiungimento di un cessate il fuoco finalmente rispettato in tutto il Paese, per consolidare un ambiente favorevole al dialogo e rispondere all’appello alla ragionevolezza e a un futuro migliore emerso a Ginevra”.

CON IL MINISTRO LIBICO

L’Italia – ha spiegato Gentiloni al suo omologo libico – auspica fortemente che tutte le parti partecipino al dialogo politico facilitato dalle Nazioni Unite e condotto da Bernardino Leon, il rappresentante speciale inviato nel Paese da Ban Ki-Moon, nella convinzione che un dialogo inclusivo e aperto a tutte le parti possa garantire un futuro di pace e sviluppo per la Libia”.

“Ho confermato al ministro al-Dairy che l’impegno italiano in favore della stabilizzazione in Libia è una nostra priorità” ha concluso Gentiloni.


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