Parlamentare nel 1996 e nel 2001. E sottosegretario nello stesso ministero, quello della Difesa, al cui vertice all’epoca c’era il neoeletto Presidente della Repubblica. A Formiche.net Massimo Ostillio racconta l’uomo e il politico Sergio Mattarella.
LA PERSONA
Ostillio descrive Mattarella come una “persona rigorosa, come si è detto sui giornali, un politico che a differenza degli uomini della Seconda Repubblica non cercava e non cerca la frase a effetto, la notorietà nelle cose che fa.” “E’ schivo” e non cerca a tutti i costi né la popolarità né la visibilità: “Avendolo conosciuto e avendoci lavorato a contatto di gomito”, dice l’ex sottosegretario, “penso che sia la migliore scelta che si sia potuta fare per avere un garante, un arbitro, come ha detto nel suo discorso d’insediamento, rigoroso e serio”.
IL MINISTRO
Ostillio racconta gli anni in cui Mattarella era Ministro della Difesa, anni in cui “ha avuto compiti molto importanti, molto pesanti, molto gravosi, dalle missioni all’estero alle decisioni circa la sospensione del servizio di leva”, dalla trasformazione dei Carabinieri in quarta forza armata alle dismissioni degli immobili della Difesa , fino alla cessione degli immobili a titolo gratuito ai Comuni di Roma e di Napoli.
I RICORDI
“Mattarella – prosegue Ostillio – con la sua storia, col suo nome, col suo retroterra culturale, istituzionale e politico su noi giovani parlamentari di primo pelo aveva particolare suadenza e aveva un particolare carisma nonostante fosse schivo”. “Posso dire che il suo atteggiamento era completamente diverso da quello per esempio di De Mita stesso”.
I PRIMI PASSI
Ostillio non ricorda la prima volta che ha incontrato Mattarella, “perché io sono stato nella Commissione Industria e Commissione Trasporti”, mentre “lui è sempre stato nelle Commissioni giuridiche, quindi Giustizia, Interni e Affari Costituzionali”. Quando Ostillio era nel Ccd e Mattarella al Partito Popolare “e quindi lui era nella maggioranza e io all’opposizione, lo ascoltavo in aula. Avevamo una serie di amici comuni che appartenevano alla sinistra democristiana, poi il rapporto si è consolidato con la collaborazione al Ministero della Difesa.”
I LEGAMI PIU’ STRETTI
Mattarella “aveva un buon rapporto con Cossiga, si stimavano molto”, racconta Ostillio. Inoltre “certamente aveva un rapporto molto forte con Leopoldo Elia, che era stato un grande giurista, Presidente della Corte Costituzionale, Consigliere Giuridico di Moro. E poi si frequentava spesso con “tutti i democristiani della sinistra DC, quindi De Mita, Granelli, Galloni, Marcora, Rognoni, che hanno fatto la storia politica di questo Paese”.
GLI INSEGNAMENTI
“La grande lezione che ha cercato di inculcarmi è la pacatezza. La pacatezza di giudizio, di valutazione dei fatti, l’approccio istituzionale ai problemi. Una valutazione fredda, scevra da ogni considerazione di parte, una valutazione obiettiva delle questioni che dovevamo risolvere , scevra dalle convenienze politiche del momento”.
DIFFERENZE DI VEDUTE
Su eventuali momenti di disaccordo con Mattarella durante l’esperienza al Ministero della Difesa, Ostillio non ricorda alcun momento di tensione, ma racconta di “una differenza di impostazione nel rapporto con la burocrazia militare, perché io ero convinto che andasse esercitata la capacità di scelta e la guida della politica”. “Lui invece era più propenso ad ascoltare le gerarchie militari e a seguire i percorsi che venivano definiti dalla burocrazia”. “Era attento a non coltivare le frizioni e io invece da giovane scalpitante qual ero, della frizione con i vertici militari non mi importava, volevo affermare il principio della politica che decide”.
UN ANEDDOTO CON STORACE
“Il 2 giugno del 2001, il centro-sinistra aveva perso le elezioni – e Berlusconi si apprestava a tornare al governo – che si insediò 10 giorni dopo – ci fu la parata ai Fori Imperiali, e ci ritrovammo assieme Mattarella, io, Minniti, e Storace che era Presidente della Regione Lazio”. Davanti alla sfilata dei carri armati, qualcuno – Ostillio non ricorda bene chi fu, probabilmente proprio Mattarella – disse: “Storace, guarda, tutto questo un giorno sarà tuo”. E scoppiarono tutti a ridere.
MATTARELLA AL QUIRINALE
“La scelta di Mattarella di ritirarsi nel 2008 era sembrata in linea col suo carattere un po’ schivo, era sembrata a tutti una rinuncia a ulteriori esperienze politiche”. “Sono rimasto sorpreso quando il PD lo ha eletto giudice della Corte Costituzionale, è stato votato dal Parlamento nel 2011”. Invece “l’elezione a Presidente della Repubblica non mi ha sorpreso perché è il personaggio che ci voleva”.
L’INSEDIAMENTO
“Ci sono state molte frasi non scontate, che ci si aspettava dal Presidente della Repubblica, richiami di vario genere che io ho apprezzato, però la cosa che mi ha colpito in modo particolare è questa sensibilità sul versante del sociale che è tipica della esperienza cattolica. Napolitano, Pertini, Ciampi, avrebbero usato frasi diverse. Lui ha declinato il concetto della solidarietà sociale con una tipica posizione da intellettuale cattolico e quindi è stata apprezzata particolarmente”. E poi: “Alla Camera sono riecheggiate le parole tipiche della sinistra democristiana”.
CHE SETTENNATO SARA’
“Sarà una Presidenza molto non scritta, perché se Mattarella mantiene l’approccio, il tratto umano e politico che io ho conosciuto di lui nell’esperienza che ho fatto da Sottosegretario, non ci sarà una cronaca scritta, ci sarà molta moral suasion, molto lavoro, molta lena a capitalizzare i rapporti tra Quirinale e ambienti politici”.
I RAPPORTI CON RENZI
Secondo Ostillio “il Paese sta già cambiando con Renzi e forse Mattarella è destinato a temperare il piè veloce di Renzi: non a temperare la sua voglia di velocità, ma a temperare la sua irruenza”.
LA RIVINCITA DELLA CULTURA CATTOLICA
Con l’elezione di Mattarella siamo di fronte alla rivincita della DC? “La rivincita è un dato di fatto che ha valore storico ma non politico” ci risponde Ostillio. “Però è la rivincita della cultura cattolica, dell’approccio dei cattolici rispetto all’approccio degli ex-comunisti”.
GLI ULTIMI CONTATTI CON MATTARELLA
Ostillio era alla Camera durante il discorso di insediamento di Sergio Mattarella insieme con altri ex democristiani quando “è passato accanto a noi, ha fatto un largo sorriso e ci ha salutati tutti. Però io l’avevo visto due mesi fa a un convegno di commemorazione di Giovanni Goria”. “L’ho abbracciato. E’ stato un incontro breve ma molto cordiale”.