Risultati preliminari 2014, trattative per la dismissione e piani industriali. Ecco le ultime novità di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts, le aziende del settore trasporti del gruppo Finmeccanica presieduto da Gianni De Gennaro e capitanato dall’ad, Mauro Moretti.
I NUMERI DI ANSALDO STS
I risultati preliminari 2014 esaminati ieri dal cda da Sts, la controllata attiva nel segnalamento ferroviario e nei sistemi di trasporto, mostrano ricavi a 1,303 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto al precedente esercizio, e un risultato operativo in crescita del 6,4% a 124,6 milioni con una marginalità (ros) salita al 9,6% dal 9,5% del 2013.
“Sicuramente sono un ottimo biglietto da visita per il futuro acquirente della società, anche perché per quest’anno Ansaldo Sts stima ordini acquisiti tra 1,6 e 2 miliardi, un portafoglio ordini tra 6,3 e 6,8 miliardi, ricavi tra 1,3 e 1,4 miliardi, un ros intorno al 9,6% e una posizione finanziaria netta tra 280 e 320 milioni. A Piazza Affari, dopo i conti, il titolo Ansaldo Sts, sale contro corrente dello 0,91% a 8,86 euro”, ha scritto Mf/Milano Finanza.
“In forte crescita (+23%) – si legge sul quotidiano economico finanziario – i nuovi ordini pari a 1,825 miliardi con un portafoglio ordini totale pari a 6,12 miliardi (+10%). Il free operating cash flow è cresciuto in modo sostenuto ed è risultato stato positivo per 75,7 milioni, mentre la posizione finanziaria netta è aumentata del 19,5% a 293,4 milioni”.
L’OFFERTA DI INSIGMA
Entro questa settimana i cinesi di Insigma potrebbero presentare a Finmeccanica la “best and final offer” per l’acquisto di AnsaldoBreda e il 40% di Ansaldo Sts. La notizia è stata data ieri dal Sole 24 Ore che, citando fonti autorevoli, ha parlato di “affondo del gruppo cinese”.
LA PARTITA
In corsa per Ansaldo, oltre ad Insigma, che ha presentato un’offerta vincolante a metà dicembre, valida fino al 15 febbraio, ci sono anche i giapponesi di Hitachi che finora non hanno presentato alcuna offerta.
“L’offerta finale – ha scritto Gianni Dragoni sul quotidiano confindustriale – confermerà lo stesso prezzo dell’offerta attuale, oltre 1,8 mld, di cui circa 100 milioni per Breda e intorno a 1,7 miliardi per il 100% di Ansaldo Sts (circa 700 mln per il 40% di Finmeccanica, il resto per l’Opa sul 60%)”.
A mettere a punto nei dettagli l’offerta finale per l’acquisto delle aziende Ansaldo sarà a Roma da lunedì il presidente del gruppo, Li Chwen Pan (qui il ritratto di Formiche.net).
IL PIANO INDUSTRIALE
All’offerta vincolante da un miliardo e mezzo di euro, presentata con il supporto di Bank of China e altre due banche, Insigma ha aggiunto la garanzia di non licenziare nessuno dei 2500 dipendenti degli stabilimenti di Pistoia, Napoli e Reggio Calabria.
Il suo piano industriale, realizzato con la consulenza di Boston Consulting group, dello studio legale Dla Piper e Deloitte, prevede di integrare Breda e Sts in una sola società, controllata da una newco italiana, con uno sviluppo in Asia, Nord America e Paesi dell’Est.
A fare la differenza nella partita per le due aziende di Finmeccanica potrebbe essere proprio Dla Piper, la società di consulenza internazionale che ha seguito Etihad nell’operazione di acquisto di Alitalia.
LE PAROLE DI MORETTI INTERPRETATE DAL SOLE
Tornato in audizione informale in Commissione attività produttive per presentare le linee strategiche del piano industriale di Finmeccanica, Moretti ha rimarcato la volontà di “trovare un compratore forte che garantisca un futuro alla società. Noi non possiamo farlo. Finmeccanica ha delle strutture societarie inadeguate e sovrabbondanti”. Parole interpretate dal Sole 24 ore come una preferenza per i giapponesi di Hitachi.
“Non faccio nomi, ma basta che guardiate alle dimensioni, ai fatturati. Il fatturato dell’intero gruppo Hitachi è di oltre 70 miliardi di euro e Insigma supera i 3 miliardi”, hanno sottolineato giorni fa Stefano Carrer e Gianni Dragoni.
UN GRUPPO A DIFESA DI STS
In difesa di Ansaldo Sts si sono schierati l’ultimo presidente della Grande Ansaldo, Giovan Battista Clavarino, l’ex sindaco di Genova e avvocato amministrativista Giuseppe Pericu, l’ex manager Ansaldo poi imprenditore privato e presidente di Assindustria di Genova Stefano Zara e l’imprenditore e editore Giorgio Mosci. Mentre sullo sfondo, ma non meno rilevanti, restano le perplessità del Pentagono sui destini di Ansaldo Sts, viste le corpose commesse che la società del gruppo Finmeccanica ha in corso negli Stati Uniti.