Per i servizi di noleggio con conducente non è un periodo semplice. Usciti dal ddl Concorrenza, che li avrebbe di fatto equiparati ai taxi eliminando le restrizioni vigenti, devono affrontare i provvedimenti dei comuni di appartenenza.
Dopo l’assemblea di oltre 2.000 operatori ncc tenutasi mercoledì 25 febbraio, Mauro Ferri, il Presidente Nazionale della ANITraV (Associazione Nazionale Imprese Trasporto Viaggiatori) ha denunciato in particolare l’atteggiamento del comune di Roma che, con una delibera di giunta, “mette in atto un provvedimento che non solo va ad incidere ed interferire sul mercato dei servizi pubblici non di linea ma viola i principi sulla tutela della concorrenza”.
LA PROTESTA
“Se il sindaco non ritira la Delibera 379 del 30 dicembre 2014, che entrerà in vigore dal 1 marzo pv, siamo pronti a paralizzare la città di Roma”, ha dichiarato il presidente di Anitrav.
Per manifestare la propria rabbia ed indignazione nei confronti del sindaco Ignazio Marino e contro il Ministro Maurizio Lupi che, sottolinea Anitrav, “invece di intervenire sulle distorsioni normative prende tempo impaurito dalle minacce dei tassisti”, domani 27 febbraio gli operatori ncc si fermeranno dalle ore 9.00 alle ore 14.00 a Roma in piazza Madonna di Loreto. Secondo le previsioni del presidente Anitrav, ci saranno circa 4 mila persone.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DI ANITRAV
“Non è possibile che le Amministrazioni Pubbliche continuino ad ignorare le regole dettate dalla Costituzione e dalle normative europee”, ha detto Ferri. “Il Comune di Roma continua ad emanare regolamentazioni per l’accesso al territorio di Roma Capitale su input della lobby tassista ed in violazione delle normative vigenti in materia di autoservizi pubblici non di linea”, ha continuato il presidente Anitrav.
LE ACCUSE DI FERRI
“Il sindaco di Roma non può pensare di mettere in ginocchio 4.000 imprese ed oltre 6.000 famiglie che vivono nella città di Roma per fare un favore ai suoi amici tassisti, noi non lo permetteremo e siamo pronti a lottare con mettendo in atto ogni forma di protesta consentita”, ha concluso Ferri.