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Perché la rondine della fiducia non porterà di sicuro la primavera della crescita

La fiducia dei consumatori presenta una percentuale di forte crescita – ben 11 punti percentuali in più tra dicembre e febbraio -, dato reso possibile dall’impennata della fiducia nell’evoluzione del sistema economico, ben +26% in due mesi.

Allo stesso tempo si evidenzia una contrazione delle attese sulla disoccupazione e una crescita più contenuta – + 6 punti dalla fine del 2014 – del giudizio rispetto alla propria situazione personale. Un dato quindi che necessita di essere ben analizzato.

Si evidenzia inoltre il miglioramento del clima di opinione delle imprese (+7 punti tra dicembre e gennaio) ma i segnali più deboli vengono dalla manifattura (+1,4 punti in due mesi), il settore che determina il ciclo economico. Questi forti rialzi non si possono automaticamente traslare e in punti di Pil.

Abbiamo percezioni favorevoli tra consumatori e imprese con indicazioni di lentezza del recupero industriale e prudenti valutazioni sul miglioramento personale delle famiglie. Siamo quindi in territorio positivo, ma il ritmo di crescita è tutto da verificare.


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