Cambiare gli schemi per sorprendere l’avversario. Una strategia sportiva che può funzionare anche contro i pregiudizi. In questo caso omofobia e lesbofobia: a sensibilizzare il mondo dello sport sul tema è Paddy Power, bookmaker irlandese, attivo anche in Italia, che ieri in Campidoglio, a Roma, ha presentato per il secondo anno consecutivo la sua campagna di sensibilizzazione sul tema (nella foto la campagna di cui è Ambassador il centravanti della AS Roma e della nazionale belga Radja Naingolan). “Cambiamo gli schemi – #allacciamoli” è lo slogan scelto. Un hashtag che è un invito agli sportivi professionisti ad aderire con un semplice gesto: indossare dei lacci di color arcobaleno – distribuiti oggi durante l’evento- per sostenere i diritti di tutti e ripudiare qualsiasi discriminazione per orientamento sessuale-affettivo. La campagna di Paddy Power – pensata assieme alle associazioni Arcigay e Arcilesbica – andrà avanti su canali online e offline fino a lunedì prossimo. Ad aprire la conferenza stampa di presentazione, “Lo Sport contro l’omofobia”, il sindaco di Roma Ignazio Marino: “La nostra amministrazione ha sempre voluto dare segnali diversi dal passato. Roma vuole essere una città accogliente dove tutti devono sapere di avere gli stessi diritti. E quale diritto è più importante di vivere la sfera affettiva come più ci piace? – ha spiegato Marino – Abbiamo voluto riconoscere il gesto di amore dei matrimoni gay celebrati all’estero con i registri delle unioni civili, e anche lo sport può lanciare un messaggio di partecipazione e democrazia. Lo sport ci accomuna, ci unisce, ci rende tutti uguali. Gli sportivi, dalla nostra città, oggi possono lanciare un messaggio di grande positività e trasparenza”, ha concluso.
A fornire qualche numero sul potenziale di un’iniziativa del genere è stato poi Alessandro Scordari, responsabile relazioni istituzionali di Paddy Power: “Questa campagna vuole sensibilizzare l’opinione pubblica contro i pregiudizi. Cambiando gli schemi si può sconfiggere l’omofobia, creando un movimento di opinione. Perché lo sport? Perché è il vettore più potente per veicolare il nostro messaggio. E poi perché sembra che nello sport l’omofobia non esista, invece c’è eccome. L’anno scorso abbiamo avuto un grande supporto e un grande impatto mediatico (500 articoli di giornale, molti spazi tv e 2 milioni di tweet), – ha concluso – quest’anno Radja Nainggolan sarà umo dei nostri testimonial e indosserà i lacci arcobaleno contro la Juventus. L’elemento distintivo di quest’anno, oltre alla campagna mediatica, sarà il lancio di un osservatorio sull’omofobia nello sport”. Tra gli altri testimonial della campagna, presenti oggi in Campidoglio, anche gli atleti della nazionale italiana di beach volley e i giocatori della Legio XIII Roma ASD, squadra di football americano.
La presidente dell’Assemblea Capitolina, Valeria Baglio, ha sancito l’apertura della conferenza stampa “Lo sport contro l’omofobia” al cospetto del Sindaco Ignazio Marino e di numerose autorità rappresentative sia del mondo istituzional politico (nella foto) che di quello sportivo (tra cui il presidente della Lega serie B, Andrea Abodi).
La conferenza stampa è stata inoltre l’occasione per il lancio ufficiale della campagna contro l’omofobia“Cambiamo gli schemi – #Allacciamoli” promossa per il secondo anno consecutivo da Paddy Power insieme ad ArciLesbica ed Arcigay.
L’on. Baglio ha dichiarato: “Mi riconosco davvero tanto nel nome di questa iniziativa: anche a Roma stiamo provando a cambiare gli schemi ed oggi siamo in prima fila nella battaglia per i diritti contro le discriminazioni, qualunque sia la forma delle stesse. L’approvazione delle unioni civili rappresneta un risultato storico e è solo un esmpio di come stiamo tentando di cambiare gli schemi.” Proseguendo sull’iniziativa presentata oggi “Come tutti, anch’io credo che lo sport possa contribuire enormemente alla battaglia contro qualsiasi forma di discriminazione: i lacci, simbolo di questa campagna, tengono unite le cose e i lacci che indosseranno questi campioni saranno un simbolo di unità delle persone.”