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Aeroporti di Roma, Eur e Farmacap. Come iniziano le vendite di Ignazio Marino

Il Campidoglio ha deciso di tagliare. Con una delibera approvata prima dalla Giunta e poi dal Consiglio Comunale, a Roma ha ufficialmente preso il via la stagione delle dismissioni. Saranno vendute le quote detenute in società ritenute non strategiche, quelle che offrono servizi facilmente disponibili sul mercato mentre in alcuni casi si arriverà direttamente alla liquidazione.

I NUMERI

Sono ventisette le società che, in un modo o nell’altro, non saranno più partecipate dal Campidoglio. L’obiettivo è di dar corso alle dismissioni il prima possibile, anche se poi la road map varierà a seconda dei casi e delle specifiche esigenze. Dall’operazione il sindaco di Roma, Ignazio Marino, conta di risparmiare 150 milioni di euro a cui aggiungere i 12 l’anno derivanti dalla liquidazione di Assicurazioni di Roma.

AEROPORTI DI ROMA

Tra le quote che saranno vendute, compare la partecipazione del Campidoglio in Aeroporti di Roma. Si tratta della società che gestisce gli scali aeroportuali di Fiumicino e Ciampino, di cui il Comune detiene al momento – al pari della Regione Lazio – l’1.3%, per un valore di mercato stimato in circa 13 milioni di euro. La maggioranza del pacchetto azionario di Adr – quasi il 96% – fa invece capo al gruppo Atlantia della famiglia Benetton.

EUR SPA

Finirà sul mercato ma non subito, pure il 10% delle azioni di EUR Spa (la società di gestione e sviluppo immobiliare nel quartiere dell’Eur) detenuto dal Comune di Roma, il cui valore ammonta a oltre 70 milioni. Sulle tempistiche in questo caso si procederà d’intesa con l’azionista di maggioranza, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ne detiene il 90%, solo dopo che saranno completate alcune opere strategiche come la Nuvola dell’architetto Massimiliano Fuksas.

LE FARMACIE

Discorso diverso, invece, per Farmacap, la società al 100% del Campidoglio che gestisce le farmacie comunali. In questo caso spetterà al nuovo commissario liquidatore predisporre entro il prossimo 31 maggio un apposito piano volto a garantire la continuità aziendale anche attraverso “la trasformazione da azienda speciale a società per azioni a maggioranza pubblica”. Un passaggio intermedio verso la cessione definitiva.

LE ALTRE SOCIETA’

Tra le altre partecipazioni che il Campidoglio provvederà a dismettere anche le quote nel Centro Agroalimentare di Roma (di cui detiene oltre il 28%) e  in Acea Ato 2 (il 3.5%), società di gestione idrica dell’hinterland romano. In vendita anche alcune delle società “di secondo livello” detenute da Atac, l’azienda romana dei trasporti e Ama, l’azienda capitolina dei rifiuti. Non in tutti i casi, comunque, si procederà alla cessione. Ad esempio sarà sciolta e messa in liquidazione Assicurazioni di Roma, i cui dipendenti saranno, però, trasferiti in altre aziende.

I COMMENTI

Siamo orgogliosissimi del lavoro che abbiamo fatto. Il Comune non deve vendere fiori, macellare la carne, distribuire farmaci, occuparsi di polizze assicurative o fare la società immobiliare per affittare appartamenti ma deve riparare le strade, aumentare gli asili nido e il numero dei tram e completare la metro”. Con queste parole Marino ha commentato il piano di dismissioni che ha incassato anche la piena approvazione di Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria, l’associazione di Confindustria per Roma e Lazio. “È un provvedimento apprezzabile per la spinta che dà al processo di dismissioni delle società partecipate e siamo certi che, una volta valutato il buon esito, si potranno prendere in considerazione successivamente, in un periodo di medio termine, anche le privatizzazioni e liberalizzazioni di aziende di maggiori dimensioni”.


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