Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Ecco quanto costano i ritardi nella parità di genere

I ritardi nelle pari opportunità non solo sono inaccettabili dal punto di vista sociale ma anche fortemente penalizzanti sotto il profilo economico. E’ questo uno dei principali spunti di riflessione emersi stamattina al Senato nel corso dell’incontro promosso dalla Vice Presidente di Palazzo Madama Valeria Fedeli (PD). L’occasione per discutere del tema sono stati i vent’anni dalla dichiarazione di Pechino del 1995, durante la quale l’uguaglianza tra i generi in tutti i settori della vita, pubblica e privata, fu affermata come valore universale.

All’appuntamento – a cui ha assistito per buona parte anche l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano – hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente del Senato Pietro Grasso (PD), il ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi (PD) e la deputata di Forza Italia Mara Carfagna.

I DANNI ECONOMICI DEL SESSISMO

La padrona di casa, Valeria Fedeli, ha fatto il punto della situazione e snocciolato i dati su quali siano i danni economici derivanti dai ritardi nell’attuazione della parità di genere. A causa delle discriminazioni contro le donne si perde più del 15% della ricchezza potenziale globale. “Se il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro fosse portato allo stesso livello di quello degli uomini” – ha dichiarato Fedeli – il PIL guadagnerebbe il 5% negli Stati Uniti, il 9% in Giappone, il 12% negli Emirati Arabi Uniti e il 34% in Egitto. Da noi, il 15%”. La Vice Presidente del Senato ha infine segnalato quanta strada l’Italia debba ancora percorrere per quanto riguarda l’occupazione al femminile. A tal proposito – ha ricordato Fedeli – siamo terz’ultimi in Europa dopo Malta e Grecia.

UN MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA’?

Sempre sull’accesso al mondo del lavoro si è concentrata Mara Carfagna, già Ministro per le Pari Opportunità con Silvio Berlusconi dal 2008 al 2011. Anche in questo caso, l’intervento ha preso spunto dai numeri: meno di una donna su due oggi lavora in Italia. Sono 9 milioni e mezzo quelle, che dopo aver perso il lavoro, non lo ritrovano più perché troppo scoraggiate anche semplicemente per cercarlo. Il 27% lascia definitivamente il mondo del lavoro dopo la nascita del primo figlio. Tutto questo secondo Carfagna significa “sprecare una ricchezza enorme e una perdita colossale per la nostra economia”. Da qui la proposta al Governo di tornare a nominare un ministro o un sottosegretario alle pari opportunità, figura che al momento dell’insediamento a Palazzo Chigi Matteo Renzi ha deciso di non prevedere.

UN “CICLONE ROSA” SULLA POLITICA ITALIANA

Una proposta, quella di reintrodurre un ministero ad hoc, a cui non si è sottratta Maria Elena Boschi che ha rivendicato con orgoglio quanto fatto finora dall’esecutivo di cui fa parte. “Non abbiamo un ministro ma abbiamo un Governo alle pari opportunità” ha risposto alla sollecitazione di Carfagna, prima aggiungere che con Renzi “un ciclone rosa si è abbattuto sulla politica italiana. E’ un governo pieno di donne, con posizioni di responsabilità e con ministeri di solito guidati da uomini. Donne che sono state chiamate non per la loro carta d’identità ma per i loro curricula, per le loro competenze”.

Boschi ha poi sottolineato come la battaglia per la parità di genere “non sia un tema da campagna elettorale e per fortuna” – ha precisato – “le elezioni sono molto lontane”. Infine ha ricordato quanto preveda in tal senso l’Italicum e chiesto che Forza Italia, dopo il Senato, voti sì alla nuova legge elettorale pure alla Camera.

LE PARI OPPORTUNITA’ OLTRE LE QUOTE

L’incontro era stato aperto da Pietro Grasso il quale ha posto l’accento sulla necessità di raggiungere la parità andando oltre il concetto di quote perché – ha detto il presidente del Senato – “dove si viene nominati le percentuali premiano gli uomini, mentre dove si accede per regolare concorso sono le donne a prevalere”.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter