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La prima volta di un Papa in un tempio valdese

Per la prima volta nella storia, un Papa visiterà un tempio valdese. Accadrà il prossimo giugno a Torino, nel corso della visita di due giorni nel capoluogo piemontese.

LE PAROLE DEL PASTORE BERNARDINI

“Sarà un incontro all’insegna della sobrietà e della fraternità ecumenica che negli ultimi due anni abbiamo visto crescere e rafforzarsi”, ha detto il moderatore della Tavola valdese, il pastore Eugenio Bernardini: “Sobrietà e fraternità, del resto, sono tipiche della tradizione valdese ma anche dello stile di questo Papa che, in ripetute occasioni, ha saputo creare un clima di reciproca attenzione, aprendo così una nuova stagione ecumenica”.

“DA FRANCESCO GESTI MOLTO APPREZZATI”

Francesco aveva già incontrato il pastore Bernardini, nel settembre del 2013. Si trattò allora “di un incontro breve e non formale che, insieme a parole e gesti molto apprezzati, ci ha indotto a invitare il Papa nel primo tempio che i valdesi poterono costruire al di fuori del ghetto delle valli valdesi, cinque anni dopo l’emancipazione concessa loro da Carlo Alberto, nel 1848. E lo Spirito deciderà quali strade si apriranno nel cammino ecumenico che intendiamo procedere”, ha detto ancora il moderatore.

LA COMUNITA’ VALDESE SUDAMERICANA

“Nessun Papa, finora, aveva mai varcato la soglia di un tempio o di una chiesa valdese”, ha sottolineato Bernardini. Già quand’era a Buenos Aires, l’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio aveva avuto modo di intrattenere costanti relazioni con i valdesi. Basti pensare alla presenza della Iglesia valdese del Rio de la Plata, che raggruppa i discendenti dei migranti che lasciarono l’Italia per cercare fortuna in Sudamerica. Una volta eletto Pontefice, poi, in più d’una circostanza ha espresso parole di amicizia e apprezzamento per loro.

LO STILE “APERTO ED ECUMENICO” DI BERGOGLIO

Come scrive Alberto Bobbio su Famiglia Cristiana, “anche mons. Nosiglia (l’arcivescovo di Torino, ndr) ha spiegato che la visita ai valdesi è molto importante e si iscrive nello stile aperto ed ecumenico di Papa Francesco”. Il Quotidiano Nazionale osserva che “quella del 22 giugno 2015 è una data destinata a passare alla storia del movimento ecumenico e dei rapporti tra Chiesa cattolica e protestantesimo, a due anni dalla grande celebrazione dei 500 anni dalla Riforma di Martin Lutero nel 2017. La visita di Papa Francesco al tempio valdese di Torino, infatti, rappresenta un passaggio importante, visto che mai prima d’ora un Pontefice aveva varcato le soglie di un tempio della più antica chiesa riformata al mondo (che affonda le radici nella Lione del XII secolo, ben prima di Lutero)”.

LE DISTANZE RIMANGONO

Certo, “abbiamo modi molto diversi e in certi casi opposti di comprendere la chiesa e non si può cancellare in due anni il risultato di un cammino secolare, ma oggi incominciamo un po’ tutti a comprendere che la pluralità e la diversità può non essere un peccato perché comunque l’umanità è fatta di pluralità e quando c’è il rispetto reciproco e una reale fraternità la collaborazione ci può essere, nonostante la diversità”, ha osservato ancora Bernardini in un colloquio apparso oggi sulla Stampa.

LA VISITA ALLA CHINATOWN DI PRATO

Ma entro l’anno ci sarà un’altra “prima” volta per un Papa. Il prossimo autunno, infatti, Francesco si recherà in visita alla Chinatown di Prato. Lo scrive oggi il Corriere della Sera, con Dario Di Vico che aggiunge: “La notizia sarà resa ufficiale nei prossimi giorni”.


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