Atterraggio di emergenza oggi per l’elicottero che trasportava il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da Firenze a Roma. “Nessun guasto, solo prudenza per maltempo”, è stata la spiegazione dopo che l’elicottero è atterrato su un campetto di calcetto.
Qui non si vuole rimestare sulla Casta politica che usa voli più o meno di Stato per servizi più o meno pubblici o privati. Non si vuole inzuppare il biscotto nel latte grillino e rottamatorio. Lasciamo ad altri questo compito, anche se il presidente del Consiglio con i suoi voli anche recenti fornisce facili assist, almeno per coloro che li vogliono cogliere.
Ciò detto, è palese comunque una differenza di stile e di approccio che sta emergendo tra il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica. Il primo che quasi gode per l’uso di elicotteri e di aerei di Stato per esaudire impegni internazionali, nazionali, locali e sovente privati. Il secondo, il capo dello Stato Sergio Mattarella, che è ricorso a un ordinario volo di linea Alitalia per andare a Palermo, e a un Frecciarossa e al tram per andare a Firenze.
Ma c’è un aspetto che andrebbe considerato maggiormente. Non solo lo spreco di risorse pubbliche, ma anche i rischi per la sicurezza di un volteggiare così frenetico del presidente del Consiglio.