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Poste, a che punto è il piano di Caio

L’Autorità garante per le Comunicazioni darà il via libera al piano di Poste italiane o vi porrà qualche paletto?
L’Authority presieduta da Angelo Cardani non ha ancora ultimato la stesura della delibera che andrà poi al vaglio di Bruxelles, ma la riunione del consiglio che valuterà il nuovo corso voluto dall’amministratore delegato Francesco Caio, è stata fissata per il 25 marzo.

IL PIANO INDUSTRIALE

Il piano di sviluppo quinquennale illustrato a fine anno, e approvato dal consiglio di amministrazione di Poste, è stato predisposto sulla base di alcune novità introdotte dalla Legge di Stabilità. Esso si pone l’obiettivo di 30 miliardi di euro di ricavi, tre miliardi di investimenti, 8 mila assunzioni, misure per la formazione e la riqualificazione del personale. E una serie di modifiche al servizio universale.

LE NOVITA’

La riduzione di quest’anno del contributo pubblico sul servizio universale da 350 a 260 milioni annui ha portato Caio ad inserire nel piano una serie di misure: chiusura di alcuni sportelli, consegna a giorni alterni nel 25% del territorio nazionale, aumento delle tariffe (la posta prioritaria passerà da 80 centesimi a 3 euro) reintroduzione della posta ordinaria al costo di un euro e tempi di consegna più dilatati: entro quattro giorni per la posta ordinaria e recapito entro il giorno dopo per la prioritaria, ma solo nell’80% dei casi a fronte dell’attuale 86%.

LE PREOCCUPAZIONI

“La preoccupazione maggiore riguarda la vastità del territorio che la consegna a giorni alterni investirebbe: l’Autorità ha calcolato che sarebbe toccata una buona metà dei comuni italiani, circa 4 mila”, ha scritto Laura Serafini sul Sole 24 ore.
“Il dibattito interno è in corso in questi giorni – aggiunge Serafini -. E anche il 25 marzo potrebbe non essere un giorno decisivo”.

Intanto per il giorno prima, martedì 24 marzo, il presidente Luisa Todini, ha convocato il cda per l’approvazione del bilancio e del budget 2015.

Resta da capire quanto il documento dell’Autorithy per le Comunicazioni influirà sulla quotazione del gruppo ipotizzata a fine anno. Il processo di privatizzazione annunciato dal governo per le Poste Italiane prevede la cessione fino al 40% delle azioni, oggi al 100% del ministero dell’Economia.

Leggi tutti gli approfondimenti di Formiche.net sui progetti di Poste italiane in vista della privatizzazione

Enel, Poste & Co. Come privatizzare? La versione di Galietti. L’articolo di Danilo Ruffo

Poste italiane, tutte le idee (prioritarie) di Caio. L’articolo di Valeria Covato

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