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Vi spiego perché la produzione fiacca non deve abbatterci troppo

Il brusco e imprevisto arretramento della produzione industriale in gennaio (-0,7%, -1,1% escludendo l’energia) getta acqua fredda sulla ripresa italiana. L’industria inizia il 2015 col piede sbagliato.

Bisogna stare attenti ai motivi tecnici (di tecnica statistica) che possono stare dietro alla flessione di gennaio. Nel commentare il dato positivo e superiore alle aspettative dello scorso mese di dicembre avvertivamo della possibile influenza su quel risultato del numero di giorni effettivi di lavoro (per i ponti presenti a dicembre 2013, ma non a dicembre 2014) che non sono corretti adeguatamente dalle procedure di destagionalizzazione. Ora la correzione al ribasso di gennaio indica che quella diagnosi era corretta e che, in effetti, il buon finale del 2014 era in parte gonfiato.

Al netto delle motivazioni tecniche, si rileva, guardando all’andamento medio su più mesi, una dinamica della produzione industriale che non riesce a staccarsi, tra fine 2014 e gennaio 2015, da un sentiero di stagnazione. Riduzione delle scorte e debolezza della domanda interna possono influire su questo andamento. Quel che è certo è che per l’intensità della ripresa italiana occorre di più.



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