Ivan Catalano come Gianfranco Fini. E’ caos totale nella “casa” del PLI. Il passaggio di Ivan Catalano, tesserato del Partito Liberale ed unico deputato in Parlamento (nel gruppo PSI-PLI), a Scelta Civica, ha scatenato un inferno nella Direzione Nazionale del partito guidato da Giancarlo Morandi, da sempre vicino alla figura di Stefano De Luca (ex parlamentare siciliano del PLI, ai tempi di Renato Altissimo).
L’ultimo post di Catalano, espulso dal partito, attraverso un controverso comunicato (che potrebbe scatenare ulteriori liti in sede legale – perché si parla di “inaffidabilità” del politico Catalano) conferma le tensioni interne al partito. Il comunicato stampa dedicato all’espulsione di Catalano dal partito, viene fortemente contestato dal neo deputato di Scelta Civica.
Una riedizione, riveduta e corretta ai tempi dell’informazione 2.0, del “Che fai mi cacci” di finiana memoria, anche se gli ambiti e le dimensioni sono un po’ diversi.
Secondo la ricostruzione dello stesso deputato lombardo, il passaggio a SC era stato condiviso con la segreteria del partito – se ciò venisse confermato, non si esclude che alcuni membri della DN possano chiedere le dimissioni dei vertici e la convocazione di un nuovo Congresso “straordinario”, per ridare una direzione concreta al partito.
La posizione di Daniele Toto (ex CNO) o dello stesso Maurizio Facchettin (Friuli-Venezia Giulia) fa intuire che la segreteria è ad un punto di svolta. Troppe le richieste di un riposizionamento del PLI rispetto alla segreteria attuale. Le operazioni di revoca del CNO (nei confronti di Toto) e l’espulsione di Catalano rischiano di trasformarsi in un boomerang per i vertici del PLI, troppo severi e veloci nel prendere decisioni così delicate. Siamo ad un passo dallo “scisma” e Facchettin in questo momento è l’unico in grado di ricompattare tutte le componenti. C’è da capire la posizione di Morandi (segretario in carica del partito). La gestione del PLI sta diventando troppo sofferta: resisterà fino alle amministrative di maggio? Ne vale la pena? Anche questa è una scommessa “politica” (e non solo).
Una cosa è certa:
a) il segretario Giancarlo Morandi è in una posizione delicatissima e la fronda interna nei suoi confronti cresce giorno dopo giorno;
b) C’è una richiesta dall’interno di un nuovo congresso e quindi di una nuova segreteria
c) a differenza dell’ultimo congresso non si arriverà ad una lista unitaria e ci sarebbero diversi candidati.
Il post pubblicato sul blog del deputato Ivan Catalano e dallo stesso firmato.
- L’articolo non è firmato da nessun autore, quindi presumo che la responsabilità di quanto scritto sia imputabile alla redazione e non presenta fonti che verifichino le dichiarazioni;
- l’articolo parla esplicitamente di “secondo Cambio di Casacca”. Ciò non corrisponde al vero in quanto io ho fatto un solo cambio dal M5S al Partito Liberale Italiano. Tra l’altro questo cambio è dovuto alla espulsione voluta dal blog Beppegrillo.it, tramite la cancellazione dell’unico requisito che mi rende iscritto al movimento, ovvero l’iscrizione al portale nazionale. Io uscii a suo tempo dal Gruppo Parlamentare del M5S che non equivale minimamente all’uscita dal “Partito”;
- l’articolo recita: “Ivan Catalano aderirà al partito degli ex montiani.”. Notizia falsa in quanto non mi sono iscritto, ma semplicemente aderito da indipendente al gruppo parlamentare;
- l’articolo recita: “Il consigliere comunale di Busto Arsizio Giampaolo Sablich (marito della senatrice dimissionaria Laura Bignami) ha salutato il Movimento a febbraio 2014 in polemica, lasciando il posto al primo dei non eletti: proprio Ivan Catalano. E lui? Invece di rifiutare, ha deciso di fare il suo ingresso trionfale in consiglio comunale e mantenere le due cariche”. Io ho fatto presente ai componenti rimasti del M5S a busto arsizio, in data 31/03/2014, in seguito ad una mail inviatami dal gruppo in data 18/03/2014, che ero pronto a lasciare il posto in caso individuassero un nome che potesse sostituirmi tra i rimasti in lista, usai testuali parole: “io sto in supplenza quando avete deciso un nome sicuro garantito e che lavori per il programma della lista io mi tiro indietro, ma dovrete avere il consenso di tutti quelli che stanno prima del nome che sceglierete. se non garantite questo io non mi dimetto e affronto l’incarico. Se vorrete aiutarmi per adempiere al programma della lista io sono più che contento dato che vi ho partecipato attivamente per quel programma. ciao.”.
Ciò non è avvenuto, così ho accettato, come prevedono la legge e l’articolo 54 della costituzione. Non ho fatto nessuna entrata trionfale ma un’entrata modesta, pronto a lavorare sul programma della Lista civica a cui ho partecipato. La comunicazione la trovate su un articolo de “La Prealpina” del 30/04/2014, dove troverete anche la spiegazione del fatto che il consigliere comunale per legge lo faccio gratuitamente, ma che se anche ci fosse stato il riconoscimento del gettone avrei rifiutato.
Ecco il testo