“Ho voluto dare un segnale forte al Governo e alla Regione Campania perché la problematica Terme è stata, ed è ancora oggi, sottovalutata”. Il sindaco di Castellammare di Stabia (Napoli), Nicola Cuomo, ha spiegato con queste parole la scelta di dimettersi da primo cittadino.
IL COMMENTO DI FEDERTERME
“Le dimissioni del sindaco di Castellammare di Stabia, lasciato solo di fronte al problema delle terme chiuse ormai da tre anni, sono solo la punta dell’iceberg”, ha dichiarato Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme/Confindustria, commentando la notizia della rinuncia al mandato del primo cittadino della località termale campana apparsa sulla stampa.
LE RICHIESTE A GOVERNO E PARLAMENTO
“Come Federterme continuiamo a segnalare al Governo, al Parlamento e alle istituzioni locali (Re-gioni e Comuni) la necessità di trovare soluzioni immediate per consentire la ripartenza delle aziende termali in mano pubblica – ha proseguito Jannotti Pecci – la cui situazione si va rapidamente deteriorando”.
Come? “Molte di queste operano in situazione pre-fallimentare o simil-liquidatoria. Qualcun’altra è già addirittura a rischio chiusura, penso a Fiuggi, Sciacca e Acireale, come abbiamo anche letto sulla stampa di questi giorni”, ha spiegato Jannotti Pecci.
L’URGENZA
Cosa fare? “A fronte di un problema che coinvolge un numero rilevante di territori termali e che pone a ri-schio la sopravvivenza di intere comunità , ritengo – ha proseguito il Presidente di Federterme – che Governo e Parlamento debbano adottare con urgenza delle misure che impediscano il collasso di queste realtà, che hanno fatto la storia del termalismo italiano. Un’ipotesi rovinosa che, se si verificasse, sarebbe destinata a travolgere in breve tempo l’intero sistema termale nazionale”.
LA PROPOSTA DI FEDERTERME
Il Presidente Jannotti Pecci ha, quindi, ricordato i termini della proposta sostenuta da Federterme ancora in occasione dell’approvazione dell’ultima Legge di Stabilità che prevede per queste aziende un periodo di accompagnamento nella gestione, nelle more dell’attuazione delle procedure di evidenza pubblica ed una ristrutturazione dei debiti contratti nel corso degli anni – ai quali le terme pubbliche non sono, in molti casi, più in grado di fare fronte – in modo tale da agevolare l’ingresso di capitali privati.
“Federterme è determinata nell’intento di trovare al più presto una soluzione – ha concluso il Presidente Jannotti Pecci – e, a tale riguardo, abbiamo riavviato in questi giorni i contatti con l’Esecutivo, al quale abbiamo anche chiesto la convocazione di un tavolo nazionale ad hoc ed in previsione del quale riuniremo a breve le associate interessate dal problema per condividere e calibrare al meglio una nuova proposta”.