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Dis-Università Lateranense, tutti i perché dell’accordo

In vista del grande appuntamento del Giubileo straordinario della Misericordia, ma non solo, il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, il Dis, e la Pontificia Università Lateranense hanno stretto una intesa che porterà a una comune strategia che intende allargare il campo delle collaborazioni, dal punto di vista accademico, tra due mondi all’apparenza così lontani.

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A illustrare nel pomeriggio questa iniziativa presso l’ateneo Pontificio (qui le anticipazioni di Formiche.net e di Antonino D’Anna) sono stati il rettore monsignor Enrico dal Covolo e il direttore generale del Dis, ambasciatore Giampiero Massolo. Tra i diversi punti della futura collaborazione la realizzazione, è stato spiegato, di corsi di studio comuni “post lauream” e l’istituzione di progetti di formazione messi a disposizione dal comparto Intelligence, per giovani studenti provenienti da aree di crisi del Medio Oriente.

CHI C’ERA

A illustrare l’iniziativa, nel corso dell’incontro romano dal titolo “Shomer. Sicurezza internazionale e costruzione della pace” sono stati anche il comandante della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani, il direttore della Scuola di formazione del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, Bruno Valensise, e il responsabile della comunicazione istituzionale del Dis, Paolo Scotto di Castelbianco.

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LE PAROLE DI MASSOLO

Dobbiamo sempre più fare squadra e serrare le maglie della rete di una sicurezza davvero partecipata“, ha sottolineato l’ambasciatore Giampiero Massolo. “L’Intelligence e i cittadini sono sullo stesso fronte contro la liquidità di minacce asimmetriche che cercano di colpire al cuore la libertà e la democrazia, il pensiero e la capacità di futuro di interi popoli e culture“. Da qui l’apprezzamento di Massolo per l’impegno assunto dall’Università Lateranense che, ha spiegato, “apre le porte al confronto su temi comuni e di grande rilievo come quelli della prevenzione e della sicurezza internazionale trasformandoli in sfide educative“.

LE NUOVE SFIDE SECONDO DAL COVOLO

Occorre fuggire dalla tentazione – ha spiegato monsignor dal Covolodi guardare la realtà dalla finestra per questo abbiamo voluto raccogliere le sfide che arrivano da un mondo scosso dalla povertà e dai drammi dell’immigrazione. Le questioni della sicurezza internazionale riguardano ciascuno di noi, né si può restare in silenzio rispetto al dramma delle persecuzione dei cristiani“.

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BANDO AI PREGIUDIZI

Il responsabile della comunicazione del Dis, Paolo Scotto di Castelbianco, ha sottolineato che “l’Intelligence produce sicurezza concreta ma che la cattiva conoscenza e il pregiudizio – ha rimarcato – possono produrre effetti negativi. Da qui – ha concluso – l’esigenza di far conoscere sempre meglio chi siamo e che cosa facciamo soprattutto ai più giovani“.



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