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Inps, tutte le fantasmagoriche idee di Boeri sulle pensioni

Ci avevano detto che Boeri era un professorone della Bocconi. Dai professori e dai professoroni universitari ci si aspetterebbero lezioni di saggezza, lezioni basate sulla storia dell’economia, su formule economiche fondate sui numeri reali (e non sui pii desideri). Lezioni ed idee costruite su pietre angolari e non sui “desiderata” o sulle “genialate” prive di costrutto.

E, invece, no. Da anni il Tito Boeri fantastica di riformare le pensioni, quasi la stagione della Fornero non avesse fatto abbastanza danni. Da anni, T.B. ci riempie (assieme alla “band” Patriarca) di tabelline basate sull’assunto che gli assegni pensionistici possono/debbono essere utilizzati come mezzi corazzati per ridistribuire la ricchezza. Ci riempie di progetti che rimettono in discussione la natura stessa dell’assegno pensionistico, incurante delle sentenze della Consulta e degli ammonimenti della CEDU di Strasburgo.

Secondo Noi, Renzi – scegliendo T. B. come Presidente dell’INPS – ha fatto un grosso errore. Non gli bastavano le rogne sulle riforme in difficoltà (costituzionali, elettorali, sulla P.A., sul lavoro) , doveva anche aggiungere un altro carico: quello prodotto dallo “spumeggiante” professorino sul problema pensionistico, a poche settimane dalle elezioni regionali.

Tant’è. Treu è stato cacciato ed è arrivato T.B.  Dal giorno della sua nomina, non passa settimana che costui non lanci (sui giornali, alla radio, in TV) le sue strane idee di riforme, parziali e totali delle pensioni.

Ricalcolo delle pensioni miste, con il “forfettone”. Taglio delle pensioni over 2.000 euro/lorde/mese, per finanziare gli incapienti. Ovvero: tolgo alle formichine per dare alle cicale (volontarie o costrette ad esserlo). E’ di ieri l’idea di garantire un bonus ai “disoccupati cinquantenni”, in attesa di anticipare loro la pensione, ai 62 anni o giu’ di li’….

Nessuna certezza sui numeri degli interessati (200.000?) e sui costi del provvedimento (1,5 miliardi, ossia il fumoso tesoretto renziano; 600 milioni, per Brunetta).

Nessuna riflessione che ciò contrasterebbe sulla filosofia della riforma Fornero che, casomai, andrebbe totalmente rivista, ma non ora.

Nessuna riflessione sull’impatto politico di ulteriori “rammendi pensionistici”, in presenza di un clima politico in fase di surriscaldamento.

E Renzi, che quotidianamente “bacchetta” i suoi ministri e le sue “tacco 15”, con Boeri tace. Perché? La verità la conosceremo a settembre, con la legge di stabilità. Per recuperare risorse, toccheranno anche le pensioni. E’ una scommessa facile, dati i precedenti degli anni 2011-2015.

Una cosa dovrebbe R. imporre a T.B.: di analizzare bene i 3 bilanci 2013 (cassa, competenza, sociale) dell’INPS per arrivare ad una seria riforma dell’INPS stessa. Riforma basata sulla riduzione dei costi gestionali (oltre 15 miliardi/anno) e sulla netta separazione di ogni tipologia assistenziale da ogni tipologia previdenziale. Per fare trasparenza sulle cifre di spesa, sulle prestazioni assistenziali e previdenziali rese, sulla quantità e sulla tempistica dei trasferimenti statali all’INPS.

Questo, non altro, dovrebbe essere il compito del neo-presidente INPS, T.B. Ci dara’ retta, Costui? E R., il decisionista a parole, che farà?

Stefano Biasioli

A nome dei 300 di Leonida


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