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L’Italia è pronta per le nuove sfide aerospaziali?

Rilanciare le competenze scientifiche dell’Italia nel terreno aerospaziale, per rendere il nostro paese protagonista di una ricerca innovativa che riverbera i propri effetti in numerosi campi fondamentali: difesa, sicurezza civile e militare, trasporti, telecomunicazioni, ambiente.

È l’orizzonte che ha ispirato le proposte di legge formulate dai senatori Fabrizio Bocchino, Paola Pelino e Salvatore Tomaselli. Testi confluiti in un progetto normativo unitario approntato dalla Commissione Attività produttive di Palazzo Madama.

Perché è necessaria una cabina di regìa unitaria

Un’iniziativa trasversale alle formazioni politiche, che punta a creare una governance efficace delle attività spaziali.

Fulcro del provvedimento è l’attribuzione al capo del governo della direzione, responsabilità e coordinamento delle politiche di settore.

A tale scopo è prevista l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio di una “cabina di regìa”: un Comitato in grado di gestire le competenze di tutti ministeri coinvolti e indirizzare la cooperazione tra centri di ricerca, amministrazioni pubbliche, università, mondo dell’impresa.

L’esigenza di sviluppare satelliti di avanguardia

Governare gli investimenti pubblici e incentivare quelli privati attorno a precise priorità scientifiche e tecnologiche, scrivono gli estensori della proposta di legge, è fondamentale per mantenere e valorizzare la competitività e la proiezione internazionale del comparto industriale italiano.

Lo è a partire dalla promozione e sviluppo di servizi satellitari di avanguardia e di moderne infrastrutture aerospaziali, che vedono molte piccole e medie aziende del nostro paese raggiungere risultati di eccellenza mondiale.

L’interesse dell’esecutivo

I risvolti culturali, scientifici e commerciali del fenomeno hanno spinto ASAS Spazio a promuovere a Palazzo Madama una conferenza stampa con i presentatori del progetto di legge.

Parlamentare di Forza Italia e vice-presidente della Commissione Attività produttive del Senato, Paola Pelino ha messo in risalto il ruolo centrale previsto nel testo per l’Agenzia spaziale italiana e i centri di ricerca. E riconosce al governo “interesse e apertura” verso l’iniziativa.

“Il capo del governo deve controllare l’Agenzia spaziale”

Il confronto con l’esecutivo, ricorda il rappresentante del Partito democratico Salvatore Tomaselli, è necessario per rendere proficuo l’esame degli emendamenti che inizierà la prossima settimana.

L’obiettivo, ha rimarcato l’esponente del Nazareno, è rilanciare la ricerca e le applicazioni aerospaziali come filiera strategica per le politiche industriali del nostro paese: “Per tale ragione abbiamo prefigurato la costituzione di un Comitato interministeriale con competenze molto ampie. E stabilito di attribuire al governo la supervisione dell’attività dell’Agenzia spaziale italiana attualmente soggetta al Ministero per l’Università”.

Una governance forte per le sfide internazionali

La politica estera e di difesa di tutte le grandi nazioni, ha rilevato il senatore del gruppo Misto (Italia Lavori in corso) Fabrizio Bocchino, richiede una visione di lungo termine nei confronti di un settore troppo frammentato.

Grazie al contributo del mondo economico e accademico, aggiunge il ricercatore astrofisico eletto nelle liste del Movimento Cinque Stelle, il premier può assumere la responsabilità politica per il rilancio delle competenze italiane aerospaziali: “A livello mondiale e nell’Unione Europea. Realtà chiamata a riflettere sui compiti e la missione dell’Agenzia spaziale europea”.

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