Manageritalia e Federmanager, le organizzazioni che hanno ricorso contro il blocco della perequazione delle pensioni superiori a 1.443 euro per il 2012 e 2013, plaudono alla sentenza della Corte Costituzionale. Secondo i conti fatti a suo tempo dall’Avvocatura dello Stato, si tratterebbe di circa 5 miliardi di euro per quei soli due anni da restituire. Ancor più se consideriamo i quattro blocchi applicati negli anni precedenti.
IL COMMENTO DI MANAGERITALIA
“Una vittoria del diritto e ora – dice Guido Carella, presidente Manageritalia – si proceda presto con i rimborsi. Questa è una sentenza fondamentale che testimonia la certezza del diritto e rafforza la credibilità delle istituzioni. Finalmente viene riconosciuta l’infondatezza di decisioni che hanno ingiustamente sottratto ai pensionati italiani non soltanto una parte del loro potere d’acquisto ma anche la fiducia nello Stato”.
IL GIUDIZIO DI FEDERMANAGER
“Si è fatta giustizia, una sentenza che attendevamo – dice Giorgio Ambrogioni, presidente Federmanager – tenuto conto di quello che la stessa Corte aveva affermato in particolare nell’ultima sentenza del 2010 nella quale aveva rivolto un monito al legislatore a non reiterare simili interventi iniquamente redistributivi. Con i quattro blocchi precedenti attuati dal 1998 le nostre pensioni hanno subito complessivamente perdite definitive del potere di acquisto superiori al 20%. Siamo stati costretti, prosegue Ambrogioni, a rivolgerci alla magistratura perché il legislatore si è dimostrato sordo rispetto alle nostre legittime e sacrosante richieste”.
LE ATTESE DI AMBROGIONI E CARELLA
“Aspettiamo – chiudono Ambrogioni e Carella – che si arrivi in tempi rapidi a trovare il modo per compensare le migliaia di persone danneggiate dal provvedimento e auspichiamo che da oggi in poi l’abitudine di utilizzare le pensioni per fare cassa venga definitivamente accantonata, smettendo così di far vivere nell’incertezza i pensionati”.
Così i Presidenti di Manageritalia e Federmanager, le due organizzazioni ricorrenti nei vari gradi e sino alla Corte Costituzionale contro il blocco della perequazione, commentano le motivazioni con cui la Corte Costituzionale oggi, pubblicando la sentenza 70/2015, ha illustrato i motivi per cui ritiene fondata l’eccezione di legittimità costituzionale della norma che aveva stabilito, per il biennio 2012-2013, il blocco della perequazione sui trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo Inps.