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Perché l’intesa Telecom-Sky impensierisce Mediaset

Telecom e Sky sono da ieri una coppia libera. “Non siamo gelosi. L’accordo non prevede l’esclusiva né da una parte né dall’altra”, ha assicurato l’ad di Telecom Italia, Marco Patuano, nella conferenza stampa di lancio dell’offerta congiunta con Sky, che porterà sulla rete fissa e mobile del gruppo presieduto da Giuseppe Recchi oltre 150 canali del colosso di Rupert Murdoch, attraverso la fibra ottica e in alta definizione.

L’APERTURA DI PATUANO

Nessuno sarà quindi escluso da questa piattaforma, tanto meno Mediaset, con cui le trattative sono già in corso: “Far accedere alle nuove piattaforme richiede molto lavoro, richiede know how. Chiunque vuole lavorare con noi o con Sky ,noi non siamo gelosi”. Con il gruppo tv della famiglia Berlusconi, invece, “il confronto c’è stato, è un working in progress. Perché se parliamo dei contenuti che vengono da altri content provider sono i benvenuti”, ha scritto Andrea Montanari su MF/Milano Finanza riportando le parole dell’ad di Telecom.

LE FRECCIATINE A MEDIASET

Ma in cosa risiede la vera novità? A spiegarlo durante la conferenza stampa è stato Andrea Zappia, amministratore delegato in Italia di Sky: “L’accordo con Telecom consente a Sky di arrivare alle case in cui non c’è la possibilità di utilizzare la parabola. Più complicato invece avere prospettive di business dove col digitale terrestre si copre già il 96% delle abitazioni”, ha detto Zappia. Frase commentata così da Antonella Olivieri su Il Sole 24 Ore: “Ogni riferimento a Mediaset è puramente casuale”.

Più esplicito è stato invece il riferimento ai contrasti per i diritti della Champions che il gruppo della famiglia Berlusconi si è assicurato per il prossimo triennio: “Con Mediaset – ha precisato l’ad di Sky – non stiamo trattando per i diritti della Champions League”.

LA VERSIONE DEL FATTO

“Gli sgarbi nel rapporto tra Sky e Mediaset non mancano mai”, ha scritto Carlo Tecce del Fatto Quotidiano, insinuando anche qualche dubbio sul “tutti insieme appassionatamente” di Patuano, dietro al quale in realtà si celerebbe “un affare per Sky e un dispiacere per Mediaset”. Scrive Tecce: “L’accordo per Sky è una benedizione e per Telecom una scommessa. Mediaset vorrebbe replicare il patto per risollevare Premium, appesantita da quasi 700 milioni di euro spesi per un triennio di Champions League”, si legge sul Fatto Quotidiano.

E invece qual è stata la sorte del Biscione? “A Cologno Monzese preferivano un’esclusiva, o quantomeno una primogenitura. E Patuano non li ha accontentati”, ha scritto Tecce, che, detto con le parole dell’ad di Telecom, equivale a dire: “Insistono perché vogliono stringere una collaborazione come quella intrapresa con Sky. Noi valutiamo e preferiamo agire senza fretta. Mediaset contro di me? Non mi sorprende”, ha commentato Patuano sentito dal quotidiano diretto da Marco Travaglio.

UN TORTO A BOLLORE’?

A detta del Fatto, Patuano non sarebbe preoccupato neanche della reazione di Vincent Bollorè, il finanziere bretone di Vivendi che a maggio diventerà primo azionista di Telecom, acquisendone l’8,3% in seguito alla vendita di Gvt a Telefonica.

Per capire cosa c’entra Bollorè con Mediaset basta far riferimento alla sua lunga frequentazione con Silvio Berlusconi, frutto di un’amicizia comune. Per mesi, infatti, nelle lunghe trattative che in un primo momento hanno fatto pensare a un possibile matrimonio tra Telecom e Mediaset, per ripiegare poi in un’intesa “soft” per legare l’abbonamento alla pay tv (Mediaset premium) ai servizi telefonici di Telecom, sono stati in molti a credere che a sbrigliare la matassa, favorendo un’intesa, potesse essere proprio il patron di Vivendì e Canal Plus.

QUANTO E’ LONTANO L’ACCORDO CON MEDIASET?

Ma a cosa sarebbe legato l’interesse di Mediaset ad ottenere un accordo simile a quello siglato con Sky? “Il motivo, anche se sottovalutato, sono i minimi garantiti che Telecom promette a Sky: 70 milioni di euro in cinque anni”, ha scritto Tecce.

Nonostante il management di Telecom abbia infatti ipotizzando altre alleanze – ha ricordato un analista a MF/Milano Finanza – “la possibilità che vi siano minimi garantiti nell’accordo con Sky potrebbe rendere meno immediata l’estensione dell’offerta commerciale includendo Mediaset Premium”.

“Assumendosi un costo fisso, Telecom dovrebbe valutare quanto di questo costo è recuperabile subito, e quant’è invece la quota di rischio in questa assunzione”, ha commentato Augusto Preta, economista e analista di mercato, docente di economia dei media e fondatore di ITMedia Consulting, in una conversazione con Formiche.net spiegando: “Se tali costi sono recuperabili, quindi se il mercato esploderà di conseguenza, allora non c’è nessun ostacolo all’accordo con altri fornitori di contenuti. In caso contrario, Telecom sarebbe disincentivata nell’intraprendere rapporti del genere”.


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