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Veneto, la strategia di Tosi per non finire schiacciato tra Zaia e Moretti

Non gode più della ribalta mediatica di qualche settimana fa ma Flavio Tosi tira dritto nella sua campagna elettorale per le regionali del 31 maggio in Veneto, cercando da un lato di inserirsi nel testa a testa tra il governatore leghista Luca Zaia e la sfidante del Pd Alessandra Moretti, dall’altro di piazzarsi almeno terzo davanti al candidato 5 Stelle Jacopo Berti.

LA GUERRA DEI SONDAGGI

A dare il via al valzer di cifre è stato la settimana scorsa Bruno Vespa dal salotto di Porta a Porta dove ha ospitato i quattro principali candidati. E proprio dalle telecamere di Rai1 i sondaggisti Antonio Noto di Ipr Marketing e Michela Morizzo di Tecnè hanno diffuso un dato sorprendente: pochi punti (si è parlato di una forbice tra lo 0,5 e il 2,5%) separerebbero Zaia da Moretti (38-39% a 37-37,5%). Dal canto suo, Tosi viaggia attorno all’11-12%, seguito a stretto giro dal grillino Berti. Zaia ha risposto sventolando il sondaggio di Swg, che verso la fine di marzo lo collocava saldamente oltre il 40%. Negli ultimi giorni è spuntata poi un’ulteriore ricerca firmata da Scenari Politici che vede un distacco di ben 10 punti tra Zaia (41,5%) e Moretti (31,5%) con Tosi e Berti a contendersi la terza posizione tra l’11% e il 12%.

LA STRATEGIA DELLE LISTE

Cinque liste per raccogliere un largo consenso. Questa la strategia del sindaco scaligero che punta innanzitutto sulla “Lista Tosi per il Veneto”, riproposizione su scala regionale di quella della forza civica all’origine delle sue fortune elettorali a Verona. Accanto a questa ci sarà “Il Veneto del Fare – Flavio Tosi”, gruppo pensato per gli amministratori del territorio (tra questi Ermanno Gobbi, Angelo Tosoni e Nicola Martini, rispettivamente sindaco di Bonavigo, Valeggio sul Mincio ed Erbè, oltre agli assessori provinciali veronesi nonché ex leghisti Marco Ambrosini e Stefano Marcolini). Con simbolo fresco di ufficializzazione da ieri c’è anche la lista “Famiglia Pensionati con Tosi” legata al Partito dei pensionati guidato in Veneto da Germano Zanella. Ancora in gestazione invece la quinta forza, riconducibile al mondo autonomista. L’idea sarebbe quella di una lista con una denominazione declinabile in maniera diversa a seconda di ogni provincia.

L’AREA CENTRISTA

Quinta e ultima lista quella collegata ad Area Popolare, che vede impegnato in prima persona il vicepresidente della giunta regionale, l’alfaniano Marino Zorzato che, insieme con il vicesegretario dell’Udc, Antonio De Poli, sta lavorando a una forza riconducibile nel nome all’esperienza popolare e in grado di assicurare una certa riconoscibilità ai soggetti ispiratori. Non sarà però facile trovare un compromesso con Tosi, il quale non vuole sentire parlare né di denominazioni né di simboli di partito. Da definire ancora anche il rapporto con Scelta civica, dopo le aperture del segretario e sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti.

FITTIANI IN FUGA

Nella strategia di Tosi rientra anche l’amo gettato nel lago di Forza Italia, dove i pesci più affamati sono gli esponenti dell’area di Raffaele Fitto. Se però la veronese Cinzia Bonfrisco e il consigliere regionale Leonardo Padrin fanno sapere di voler condurre la loro battaglia dentro al partito, discorso diverso va fatto per il veneziano Moreno Teseo e il polesano Renzo Marangon disposti invece a schierarsi con Tosi.

LA PATTUGLIA DEI CANDIDATI

Le liste vanno riempite di uomini. Per quanto riguarda i fedelissimi, il sindaco pensa di schierare a Venezia l’assessore regionale alla Caccia ed ex leghista Daniele Stival e il consigliere regionale Francesco Piccolo, già nel Pdl, mentre a Padova dovrebbe correre l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte, che si è portato dietro il gruppo dirigente del Carroccio a partire dal segretario Gerry Boratto. I consiglieri regionali Andrea Bassi e Giuseppe Stoppato dovranno invece fare incetta di preferenze nella città scaligera, dove potrebbe candidarsi anche il vicesindaco Stefano Casali e il vicepresidente dell’Ater Niko Cordioli, oltre alla sorella del candidato governatore Barbara Tosi. Nella provincia più a nord, Belluno, è pronto a correre il vicepresidente del consiglio regionale, Matteo Toscani; a Treviso, terra di Zaia, c’è un altro consigliere regionale come Diego Bottacin di Italia Unica, mentre il presidente della Provincia Leonardo Muraro non ha ancora deciso con chi schierarsi.

LA CONTROFFENSIVA DI ZAIA

Tuttavia, la controffensiva del governatore veneto rischia di indebolire e non poco la strategia tosiana. A partire da Verona, dove il consigliere regionale uscente di Futuro Popolare, l’ex Udc Stefano Valdegamberi, dopo cinque anni all’opposizione potrebbe passare con Zaia, mentre un consigliere comunale della lista Tosi come il cattolico Alberto Zelger è pronto a candidarsi nella civica del presidente dopo le polemiche scaturite in seguito alle aperture fatte dal sindaco sui temi etici.



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