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Vini, libri e cooperative. Benvenuti alla fiera delle amenità giornalistiche

Concordiamo con il presidente del Consiglio. Il caso Gianni De Gennaro andava chiuso stroncando le assurde strumentalizzazioni di qualche ‘’anima bella’’. Una persona non può essere chiamata a rispondere, ad anni di distanza, di un fatto da cui è stato assolto dal suo giudice naturale. Per quanto grave, la sentenza della Corte di Strasburgo non aggiunge o toglie niente a una vicenda ormai passata in giudicato. Se si volesse, invece, rivangare su responsabilità ancora da accertare, il dr. De Gennaro, insieme all’ex ministro Claudio Scajola, è coinvolto, con un’imputazione molto seria, nell’indagine della Procura di Bologna sulla mancata tutela del prof. Marco Biagi, assassinato dalle BR tredici anni or sono (quando De Gennaro era a capo della Polizia). Strano che, a suo tempo, Matteo Orfini non si sia accorto di questo ‘’carico pendente’’ sul presidente di Finmeccanica.

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Fateci caso. Delle 500 copie del libro di Massimo D’Alema, acquistate dalla CPL Concordia, nessuno parla più, da quando si è scoperto che un’altra potente cooperativa ha fatto scorta del libro di Maurizio Landini.

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Torniamo alla conferenza stampa di Matteo Renzi sul Def. Parole, parole, parole. Chi scrive ha osservato l’espressione del ministro Padoan (Schioppan). Ad ogni intemerata del premier gli occhi (che sono lo specchio dell’anima anche per i ministri dell’Economia) lasciavano intendere un bel ‘’Questa non se la bevono!’’. Qualche istante dopo, notando che i presenti continuavano a seguire  in silenzio i discorsi di Renzi, lo sguardo di Padoan si rasserenava nella evidente constatazione che ‘’Se la sono bevuta’’.


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