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Virtute, come cambia la reputazione con il progetto del Viminale e del Tesoro

Un progetto di ricerca e innovazione in grado di misurare e dare valore universale alla  reputazione reale di individui, imprese ed enti attraverso un rating europeo. Si chiama Virtute-The bank of reputation, ed è un sistema di rating reputazionale europeo  al quale partecipano il ministero  dell’Interno, con la Polizia postale, e il ministero  dell’Economia, dipartimento del Tesoro.

Virtute è stato presentato a Palazzo Chigi al convegno “Economia e legalità”, organizzato da SuiGeneris, presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Guarda chi c’era al convegno nelle foto di Giovanni Pulice

CHI PARTECIPA

All’iniziativa, coordinata da Eduardo Marotti, Ceo di Mevaluate, oltre ai due dicasteri, partecipano anche l’Università di Modena e Reggio Emilia (Centro di Ricerca Interdipartimentale per la Sicurezza e la Prevenzione dei Rischi), l’Università di Roma Tor Vergata, l’Ibm, l’ente di certificazione Rina Services e Assofin (Associazione italiana del Credito al Consumo e Immobiliare aderente all’Abi e all’associazione europea Eurofinas).

CHE COS’E’

Virtute, “è una banca della reputazione disponibile online a tutti i suoi utenti che prende in considerazione solo dati oggettivi. Consente di valutare l’affidabilità di un soggetto a tutto tondo, sulla base di documenti certificati da una rete di professionisti diffusa a livello globale”, ha spiegato nel corso del convegno Mariarosaria Taddeo, docente all’Università di Oxford e segretario generale del Comitato etico mondiale Mevaluate/Virtute.

COME FUNZIONA

Il rating Virtute sarà formato da 5 sub-rating – penale, fiscale, civile, lavoro e impegno sociale, studi e formazione (solo per individui) – e sarà dato nella forma A-A-A-100-100. Il sistema punta a trasformare la reputazione in Europa in elemento oggettivo e suscettibile di valutazione economica.

CHI C’ERA AL CONVEGNO

Al convegno hanno preso parte, tra gli altri, il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, il sottosegretario alla Pa, Angelo Rughetti, il capo di gabinetto del ministero dell’Economia, Roberto Garofoli, il presidente di Poste Italiane Luisa Todini. Ha chiuso i lavori il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi.

COSA SI E’ DETTO

Virtute sate sarà un sistema indipendente, incorruttibile, certo, dinamico e autorevole: “Indipendente, perché non influenzato da alcun gruppo o potere, incorruttibile, perché frutto di un calcolo, certo, perché derivato unicamente da documenti conformi agli originali e soggetto a “controllo pubblico diffuso”, dinamico, perché aggiornato in tempo reale, autorevole, perché ispirato dal Codice della reputazione universale pubblicato da Mevaluate e validato da un Comitato etico mondiale”, ha detto Taddeo.

“La reputazione è un capitale sociale importantissimo – ha precisato  – perché permette l’instaurarsi di relazioni sociali corrette. Oltre a definire l’identità di un individuo, determina il grado di fiducia che si può riporre in lui”.

Poterla misurare, ha precisato l’esperta, “è fondamentale soprattutto nella società dell’informazione, in cui la tecnologia ci consente di comunicare, lavorare, fare affari con persone che non abbiamo mai visto in faccia. Molto spesso, però, viene valutata a livello superficiale: ci si fida di una persona perché ha studiato in un ateneo prestigioso o di un medico perché ha lavorato in un grande ospedale”.

 

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