Si chiamerà “Possibile” il nuovo partito lanciato da Pippo Civati dopo l’uscita dal Partito Democratico di Renzi. Sarà un laboratorio, ha dichiarato Civati, per creare “un’alternativa al voto utile”, un partito basato su movimenti e relazioni territoriali.
Ma il nome, che ha già innescato tweet ironici, ricorda quello di un partito già esistente, Sardegna Possibile. Nato nel 2012, il partito sardo si è presentato alle elezioni regionali del 2014 proponendo la scrittrice Michela Murgia come candidata presidente, raggiungendo il 10% dei consensi.
POSSIBILE?
C’è chi bisbiglia in ambienti politici che l’esperimento civatiano possa nascere con un vizio di forma: il futuro partito dell’ex dem Civati, avrebbe ignorato – volontariamente o meno – una realtà già esistente, di cui in Sardegna di sente parlare ormai da tempo.
E se il movimento di Civati è presente già in diverse regioni, con la dicitura “Puglia Possibile”, “Liguria Possibile”, è in Sardegna che potrebbe incontrare qualche intoppo legale. Sardegna Possibile è un partito indipendentista, di sinistra, che alle ultime elezioni regionali del 2014 ha raccolto il 10% dei consensi, candidando la scrittrice Michela Murgia come presidente della regione.
LE REAZIONI SU TWITTER
“Sardegna Possibile, con il 10% dei consensi, è la terza forza politica sarda. @civati qui dovrà darsi un altro nome”, ha scritto Michela Murgia su Twitter, mentre è dalle pagine del Manifesto che si può leggere la posizione del partito: “Ora l’organizzazione sarda deciderà cosa fare. Ma intanto gli attivisti fanno sapere che «auspicano che sia una disattenzione più che un plagio voluto», si augurano «che non c’entri nulla la coincidenza con la ripresa, dopo una lunga serie di approfondimenti e dibattiti, di un movimento politico che coniughi le istanze di autodeterminazione della Sardegna, del tema dell’indipendenza».”.