Le previsioni del ddl Concorrenza avrebbero il risultato di “disarticolare e scomporre l’ordinamento in spezzoni scoordinati e disaggregati, generando una conseguente incertezza sui traffici giuridici e sul mercato in generale, con disincentivazione degli investimenti nazionali ed esteri, abbassamento del tasso di competitività del Paese”.
È questo il rischio paventato dal Coordinamento Unitario delle Organizzazioni Notarili, che oggi è stato ricevuto in audizione dalle commissioni riunite Finanze e Attività Produttive di Montecitorio.
“Le linee normative che scaturirebbero da questo provvedimento – si legge nella relazione consegnata dal CUON – comporterebbero di fatto uno sconvolgimento del sistema ordinamentale attualmente vigente nei settori immobiliare e societario, con pericolose ricadute per la tutela dei cittadini”.
In particolare il Coordinamento (che raggruppa Associazione Italiana Giovani Notai, Associazione Italiana Notai Cattolici e NotarAct – movimento per l’auto riforma del Notariato), ha ricordato come l’economia italiana sia “prevalentemente immobiliare”, con la conseguenza che “il 50% della ricchezza si muove attraverso il credito ipotecario”. Una situazione che rende “strategico per la certezza del diritto e del mercato” il sistema notarile. Un sistema che, è stato ancora ricordato, avrebbe potuto prevenire la crisi dei mutui subprime se fosse stato adottato nell’ordinamento statunitense.
I notai hanno anche ricordato la loro sensibilità alle esigenze di semplificazione e risparmio che la società manifesta, esprimendo la disponibilità del notariato a rispondere ai bisogni dei cittadini. Ma questi obiettivi, a loro giudizio, possono essere raggiunti “concentrando l’azione riformatrice del Parlamento su diversi principi ispiratori più consoni alla funzione pubblica”, in linea con le proposte che il Consiglio Nazionale del Notariato sta portando avanti nelle proprie interlocuzioni istituzionali.
“Siamo molto soddisfatti – ha dichiarato al termine dell’audizione Dino Falconio, presidente di NotarAct – dell’attenzione e della considerazione che il Parlamento ha dedicato alle nostre buone ragioni, che sono le buone ragioni dell’ordinamento e della tutela dei cittadini”.
Il presidente dei Giovani Notai, Ludovico Capuano, ha spiegato che le associazioni hanno “evidenziato le criticità del ddl che rischia di snaturare un sistema che viene invidiato e imitato nei maggiori paesi del mondo, tra cui Russia e Cina, e che è presente nei più importanti paesi europei”.
Per Andrea Dello Russo dell’AINC l’auspicio è che Commissione e Parlamento guardino “all’interesse dei cittadini che hanno diritto a non vedere compromesso un sistema di tutele che finora ha assicurato la protezione dei dati e della proprietà”.