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Vi svelo i segreti del salotto di Maria Angiolillo. Parla Umberto Pizzi

Maria Angiolillo era la regina dei salotti romani e il suo, di salotto, era talmente importante da essere chiamato la “quarta Camera”.

Politici, banchieri, uomini d’affari protagonisti di Prima e Seconda Repubblica – in modo più o meno palese – hanno sceso i gradini di Trinità dei Monti per raggiungere il “Villino Giulia“, dimora di Maria Angiolillo, salotto romano per eccellenza. Umberto Pizzi per oltre dieci anni ha fotografato gli invitati muoversi nei pressi della Villa e, in una conversazione con Formiche.net, ricorda gli aneddoti più significativi.

Molti ricordi, quelli del Maestro Pizzi, riemersi dopo la presentazione del libro “La Signora dei Segreti” (Rizzoli) scritto a quattro mani da Candida Morvillo e Bruno Vespa, presentato a Roma il 18 maggio (qui tutte le foto pizziane della presentazione). Ricordi e un pizzico di amaro in bocca, per un’epoca ormai finita di cui ormai si intravedono solo poche ombre.

(TUTTI I BANCHIERI NEL SALOTTO DI MARIA ANGIOLILLO. LE FOTO)

Sfogliando le foto di archivio del Maestro, e facendosi accompagnare dalla sua memoria, si trovano i volti degli ospiti fissi, come Bruno Vespa e la moglie Augusta IanniniGianni Letta e la moglie MaddalenaFrancesco Caltagirone BellavistaGiuseppe Consolo, fino alle amiche e sodali Sandra Carraro e Giulia Bongiorno.

“Le cene non erano di grandissimo livello – ricorda Pizzi – quindi aspettavo l’uscita degli ospiti, perché sapevo che il cibo non era un granché, ma il vino era molto buono. Anche se all’ingresso tentavano di coprirsi, all’uscita erano molto più allegri e potevo fotografarli senza problemi”.

(LETTA, BERLUSCONI E BERSANI NEL SALOTTO DI MARIA ANGIOLILLO. LE FOTO)

Angiolillo, ricorda Pizzi, non disdegnava gli altri salotti, anche se non erano del suo livello. “Il salotto di Maria Angiolillo era una sorta di ufficio dove si combinavano affari – racconta il Maestro – a seconda di quello che succedeva nel Paese cambiavano gli ospiti. Se c’era la nomina dei direttori dei tg Rai, o la nomina delle dirigenze, allora si incontravano imprenditori e politici del settore”.

“Quando gli ospiti scendevano la gradinata per raggiungere la villa, mi dicevano ‘mi raccomando sono amico tuo, comportati bene’ e io gli rispondevo ‘veramente comportati bene tu’. Pur non condividendo quel sistema, – dice Pizzi – non ho mai mancato di rispetto a nessuno, anche se non mi risparmiavo nello scattare le foto. Maria Angiolillo era cordiale e sempre educata, le occasioni in cui l’ho fotografata sono state molte, sia sull’uscio di casa sua che in altri salotti”.

Politici, Umberto Pizzi, ne ha visti passare molti, e anche se inizialmente il salotto di Angiolillo catalizzava principalmente politici di destra, poi ha attirato anche uomini della sinistra. Così si possono vedere, tra le foto del Maestro, Pier Luigi BersaniAnna Finocchiaro, i coniugi Bertinotti, che ancora oggi non disdegnano i salotti della capitale. “Ma non erano solo i politici, era l’insieme. – ricorda Pizzi – Il salotto di Maria Angiolillo era il luogo di incontro due poteri strettamente legati, quello politico e quello economico”.

(PRESTIGIACOMO, FINI E BERTINOTTI AL “VILLINO GIULIA”. LE FOTO)

Il cruccio maggiore di Angiolillo era cercare di capire chi dava la notizie delle cene a Pizzi. “Lei mi deve dire chi vi racconta quando ci sono gli incontri”, mi disse una volta. Le risposi che l’avrei fatto una volta andato in pensione, ma in pensione non sono ancora andato e lei è mancata ormai da un po’ di anni”.

E se anche il libro “La Signora dei Segreti” è stato scritto con l’intento di ricordare, per Pizzi non è “molto etico essere ogni giorno ospite di una persona e poi raccontare”, dice lanciando una stilettava al re di Porta a Porta. “Mi aspettavo che uscisse questo libro, – continua Pizzi – ma non mi aspettavo certe firme. Perché penso che ‘l’etica valga più della cotica’”.

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