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Il festival della Dolce Vita all’Expo 2015

Ci sono beni di consumo di fascia medio-alta che si contraddistinguono per il design, la cura, la qualità dei materiali e delle lavorazioni. Sono i cosiddetti prodotti belli e ben fatti (BBF) su cui si è concentrata la sesta edizione della ricerca “Esportare la dolce vita”, presentata oggi in Expo da Centro Studi Confindustria e Prometeia – con il contributo di ANFAO, ANICA, Assocalzaturifici, Confindustria Alberghi, Federalimentare, FederlegnoArredo, Federorafi e SMI.

Nel dettaglio la ricerca ha riguardato i BBF dei settori alimentare, arredamento, abbigliamento e tessile casa, calzature, occhialeria e oreficeria-gioielleria.

I NUMERI

Nei trenta principali nuovi mercati le esportazioni italiane di prodotti belli e ben fatti (BBF) raggiungeranno i 16 miliardi nel 2020, dagli 11 del 2014, con un aumento del 45% in sei anni (+27% rispetto ai mercati maturi).

Secondo lo studio presentato oggi la Russia rimarrà il principale mercato emergente per le imprese italiane BBF (3,5 mld nel 2020), ma la sua crescita sarà penalizzata dal difficile quadro macroeconomico e politico.

Gli Emirati saranno il secondo mercato (3,3 mld nel 2020) e registreranno il più forte incremento dell’import (+1,3 mld). Al terzo posto la Cina (2,2 mld nel 2020), con un aumento molto consistente delle importazioni (+0,7 mld).

LA POSIZIONE DELL’ITALIA

La ricerca evidenzia una crescita delle esportazioni italiane di prodotti BBF grazie all’ampliamento della classe benestante. “Nel 2020 – si legge nello studio del Centro Studi Confindustria e Prometeia – ci saranno 224 milioni di nuovi ricchi in più rispetto al 2014. La metà di essi risiederà nei principali centri urbani di Cina, India e Indonesia, ma cresceranno anche in paesi più vicini all’Italia, come la Turchia. In tali economie le produzioni italiane rappresentano per i consumatori uno status symbol, grazie alla forza delle grandi firme, ma anche al fascino esercitato in generale dall’Italia e dal made in Italy, che costituisce un brand”.

COME PROMUOVERLI

Veicoli di promozione di tali prodotti sono il turismo e i prodotti audiovisivi. Il flusso di visitatori stranieri in Italia ad esempio offre l’opportunità di far conoscere direttamente il made in Italy a oltre sette milioni di turisti provenienti dai paesi emergenti, in particolare da Russia, Cina e Brasile. La loro breve permanenza, spesso però rappresenta un punto di criticità superabile grazie all’Expo che pone l’Italia per sei mesi al centro del turismo rivolto all’Europa.

LE MAGGIORI PROSPETTIVE DI SVILUPPO

Tra i trenta nuovi mercati la Cina offre le maggiori prospettive di sviluppo alle imprese del BBF. Nel 2013 l’Italia è diventata il primo fornitore internazionale di questi beni. Per i cinesi i punti forti dei prodotti italiani sono qualità, ampiezza di gamma, design, stile, innovazione e artigianalità e il made in Italy è il target di riferimento nelle tendenze di moda cinesi. Uno dei fenomeni di maggior rilievo è poi lo sviluppo del commercio elettronico, che dal 2013 ha reso la Cina il primo mercato mondiale per valore delle vendite online.


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