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Je suis Ilan. In anteprima in Italia il film dei 24 giorni di prigionia

Parigi. 21 gennaio 2006. Ilan Halimi un ragazzo ebreo francese viene rapito da un commando di giovani terroristi estremisti islamici, torturato per 24 giorni e lasciato morire. Tutti ricordano la mobilitazione dopo la strage di Charlie Hebdo a Parigi. Perché la nazione non si è mobilitata anche dopo la barbara uccisione del giovane Halimi?

Un famoso regista francese, Alexandre Arcady è stato scelto dalla madre del ragazzo, Ruth Halimi, per raccontare la terribile storia del figlio ed oggi il film dal titolo “24 Jours” approda in prima visione in Italia, grazie all’iniziativa del produttore Marco Scaffardi.

Il documento inedito sul grande schermo sarà presentato al pubblico in occasione dell’evento internazionale JE SUIS ILAN – I 24 giorni della prigionia di Ilan Halimi all’Auditorium Conciliazione di Roma alla presenza delle alte cariche dello Stato italiano, dei rappresentanti della politica internazionale tra Israele e Francia.

L’evento è organizzato da Progetto Dreyfus e Rai – Radiotelevisione italiana.

LA TRAMA

Un ragazzo ebreo francese di 23 anni, di nome Ilan Halimi, viene rapito da un commando di giovani terroristi estremisti islamici, La Banda dei Barbari.
Ilan viene tenuto nascosto nella periferia parigina, dove viene brutalmente torturato per tutto il tempo. Per la sua liberazione i terroristi chiedono un riscatto “perché gli ebrei sono ricchi e si aiutano tra loro”, mentre la famiglia, in preda alla disperazione, e le autorità locali, cercano una via di uscita da questo incubo per riportare il ragazzo a casa. Dopo ventiquattro giorni, il 13 febbraio, Ilan viene ritrovato nudo, agonizzante, riporta ferite gravi, ematomi, contusioni e bruciature sull’ottanta per cento del corpo. Poco dopo morirà in ospedale. La conclusione dei medici è che “nessun colpo è stato mortale”. È l’insieme delle violenze e delle torture subite, la fame e il freddo, ad aver causato la morte. Il movente ormai riconosciuto del sequestro, delle torture e dell’omicidio di Ilan, è l’antisemitismo.

IL LIBRO E IL FILM

“E’ solo grazie al coraggio della mamma di Ilan, Ruth Halimi, autrice di uno sconvolgente libro testimonianza (Belforte Editore), che la vicenda è stata portata a conoscenza dell’opinione pubblica ed agli autori di quel crimine efferato è stata riconosciuta l’aggravante di omicidio a scopo religioso”, ha spiegato l’avvocato Barbara Pontecorvo su Formiche.net.

La madre di Ilan ha raccontato, infatti, insieme alla scrittrice Emilie Frèche, la storia di quei terribili momenti nel libro 24 giorni: La verità sulla morte di Ilan Halimi. Dal libro è stato tratto il film 24 giorni di Alexandre Arcady.

GLI OSPITI

Oltre al regista del film, parteciperanno i famigliari di Ilan ed altri importanti protagonisti – come l’imam francese che ha portato la sua solidarietà alla comunità ebraica – testimoni dei giorni terribili che ha vissuto Parigi durante l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo e l’assalto al supermarket kosher.

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