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Le bizzarre teorie costituzionali di Alessandro Criscuolo

Oggi ho imparato, leggendo la chiacchierata di Aldo Cazzullo con Alessandro Criscuolo, presidente della Corte Costituzionale, che l’adeguatezza di una legge alla Costituzione non ha nulla a che fare con la sua bocciatura. Cioè: ho imparato che la Consulta non boccia una legge perché è incostituzionale, ma la boccia se le va, se non le piace.

Non ci credete, vero? Allora leggete bene questo passaggio dell’intervista di Cazzullo. “Esistono davvero diritti acquisiti? «La definizione di diritti acquisiti (risponde Criscuolo, ndr), che non possono essere toccati, non è esatta. In Italia è possibile che una legge intervenga anche su situazioni già disciplinate in passato; purché lo faccia con criteri di razionalità». La norma sulle pensioni violava i criteri di razionalità? «A mio giudizio, violava il principio di ragionevolezza»”.

Quindi il buco da 20 miliardi (potenziali) nei conti dello Stato è stato provocato da un signore di 78 anni (con problemi di udito, specifica Cazzullo) che ritiene non ragionevole una legge approvata dal Parlamento. Ma il concetto di “ragionevolezza” non è costituzionalizzato e, d’altra parte, è passibile di interpretazioni molto estensive.

Io ad esempio penso che tagliare della metà il suo stipendio netto mensile pari ora a 12.618 euro al mese sia ragionevole, lui probabilmente pensa che non lo sia. E voi vi chiedete ancora come mai l’Italia va a fondo?

(post tratto dalla bacheca Facebook del giornalista e saggista Marco Cobianchi)

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