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Pensioni, no alla mancia di Renzi

Lo aspettavamo al varco, il Renzi.

Eravamo sicuri che avrebbe cercato di fare il furbo, facendo passare il furto pensionistico di Monti, Letta e Suo (si! anche suo, perché è sua la finanziaria 2015) per una cosa da niente. E creando così le premesse per un altro “gesto generoso, con i soldi altrui”, dopo la storia degli 80 euro pre-elettorali.

Ed allora, tra domenica e lunedì (con il supporto di tutta la solita stampa governativa: Il Sole, Corriere, Repubblica e con la consueta comparsata televisiva) ecco passare il messaggio: “Sono buono, sono bravo. Nonostante le difficoltà economiche, ho trovato 2 miliardi, che REGALO ad Agosto a 3,5 milioni di pensionati….quelli da 3 a 5 volte il reddito minimo INPS.  EccoVi la “regalia” di 350-700 euro, una tantum….E, cosi’, il Governo ubbidisce alla sentenza 70/2015 della Consulta…

Gli altri, i ricchi pensionati, nulla riceveranno per il 2012-2013…..Poi, dal 2016, tutto cambiera’…”.

Questo il messaggio. Da gioco delle 3 carte. O dei 3 campanelli, a scelta.

C’è un termine ben preciso, che classifica un personaggio di tal fatta.  E non è certo quello di “bel volpino!”.

Poche parole per ricordare i dati di fatto.

Monti – ordinando il mancato recupero dell’inflazione – ha rapinato ai pensionati con reddito 3 volte superiore al reddito minimo INPS (circa 1450 euro lordi) UNA MENSILITA’ della pensione, per ciascuno dei 2 anni 2012-2013.

Quindi, l’UNA TANTUM AGOSTANA di RENZI rappresenta non una regalia ma UN FURTO, perché:

-non dà nulla ai pensionati over 3.300 euro lordi/mese;

-dà ai pensionati con pensioni fino a 3.300 euro lordi/mese una ELEMOSINA pari a circa il 21% del dovuto;

– a tutti fa un danno irreversibile, perché l’una tantum (a differenza del recupero parziale dell’inflazione, che si trascina poi negli anni 2014-2015-2016 etc) non avrà effetti sulla valorizzazione economica (molto parziale) degli anni successivi.

Ma i pensionati non sono né delle monadi né dei mona, termine veneto ben significativo. Lo uso per ribadire ancora una volta la mia distanza da chi pensa di fare il furbetto: in TV, in Conferenza stampa, sui giornali amici.

Chi scrive non si vergogna di dire di aver avuto (da Monti, Letta e Renzi) un danno superiore ai 10.000 euro. Sono infatti uno dei pensionati che R. considera ricchi. Ma, ancora una volta, dico a Renzi che – a differenza dei vitalizi – la mia (e quella di almeno 1,5 milioni di pensioni) è una pensione legata ai contributi obbligatoriamente versati, mese dopo mese, per oltre 40 anni. Per la precisione, ben 47 anni, 3 mesi e 17 giorni (tra lavoro e riscatto universitario).

La” MANCIA” di RENZI tende a dividere i pensionati in tante sottocategorie, per ridurre il loro impatto politico e per influire sul voto di fine maggio. Ma il trucco, evidente, non funzionerà. Non funzionerà perché, anche chi riceverà una mancia in Agosto, ha capito che – dopo la rapina del 2012-2013- adesso Renzi si “pappa” il 79% di ciò che dovrebbe restituire ai pensionati derubati, ottemperando  alla sentenza 70/2015 della Consulta.

Renzi farà un decreto legge, con la solita scusa del debito pubblico e delle regole U.E.  Noi impugneremo anche questo. Lo faremo perché anche Renzi ha contribuito a far crescere il debito pubblico in 18 mesi (alla faccia dei tagli ulteriori alle pensioni, avvenuti anche nel 2014-2015); lo faremo perché ha distorto la sentenza della Consulta; lo faremo perché chiediamo e chiederemo giustizia. Nuovamente, prima alla Consulta e poi  alla CEDU di STRASBURGO.

R. ha il potere e può fare le leggi, anche le più inique. Ci sia almeno consentito di difenderci, come cittadini singoli, come Associazioni professionali e sindacali, come Rete di pensionati, di ogni età e di ogni categoria.

I 300 di Leonida, ormai, sono in rete. In rete con la FEDERSPEV, con CONFEDIR, con DIRSTAT, con CISAL-CFS, con UMI, Manageritalia, Federmanager etc. Non solo ma, come “testimoni di Geova” abbiamo iniziato un “TOUR PENSIONISTICO”, per spiegare ai distratti che le rapine non possono continuare.

Per chi non lo sapesse, ricordiamo che – nei 2 decenni passati – i tagli pensionistici sono stati la regola, per un totale di 13 volte !

A NOI PENSIONATI pare che – se il bilancio statale piange – si debba provvedere in 4 modi, in 4 soli modi. Riducendo la spesa pubblica  (invece di aumentarla); usando la leva fiscale su TUTTI i CITTADINI (lavoratori o pensionati) a parità di reddito; tagliando tutti i privilegi della Casta; dando a tutti pensioni proporzionate ai contributi versati.

Anzi, su questo ultimo aspetto, sfidiamo Renzi, Boeri, Cazzola, Treu e compagnia di Tespi….che pontificano a sproposito.

Se Renzi pensa che il “problema Consulta” finisca qui, si faccia raccontare dalla Bindi cio’ che Le è successo quando ha cercato di mettersi di traverso ai medici. Noi, siamo ancora quelli di allora. Piu’ vecchi, ma ancor piu’ decisi.

“Paron Renzi…..la stalla brucia…”

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