Skip to main content

Vi spiego come ho vinto alla Consulta sulle pensioni

Un terremoto capace di squassare le casse dello Stato. A provocarlo una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il mancato adeguamento all’inflazione nel biennio 2012-2013 delle pensioni pari ad almeno tre volte il minimo. Un capolavoro di Mario Monti, contenuto nel SalvaItalia e smontato pezzo dopo pezzo da Riccardo Troiano, l’avvocato romano in forza allo Studio Orrick, Herrington & Sutcliffe che, insieme alla collega Alessia Ciranna (ci tiene a sottolinearlo con forza, perché, come ama ripetere, il segreto del successo è “la squadra, senza la quale nulla è possibile”), ha rappresentato Federmanager e Manageritalia nella battaglia legale in nome e in difesa dei pensionati italiani intaccatti dalla norma Fornero-Monti.

LA VITTORIA DEI PICCOLI PENSIONATI
“Questa vittoria è una vittoria di tutti – spiega Troiano a Formiche.net – perché dichiara l’illegittimità per gli anni 2012 e 2013 della mancata rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo, ovvero a partire da 1400 euro lordi, circa 1000-1100 netti. E non c’è motivazione solidaristica nei confronti dello Stato che tenga”. “Tutte le pensioni che non avevano subìto l’adeguamento all’Istat – continua l’avvocato – saranno soggette adesso alla rivalutazione e ci sarà la restituzione delle somme trattenute per il 2012 e il 2013, ma non solo. Ci sarà anche il ricalcolo delle pensioni già erogate nel 2014 e nel 2015 e che saranno erogate negli anni futuri, includendo le rivalutazioni del biennio in oggetto. Da un effetto lesivo permanente per i titolari di queste pensioni si è ora generato – per effetto della sentenza della Consulta – un effetto positivo permanente per gli stessi titolari”. Insomma il governo di Matteo Renzi dovrà trovare le risorse per coprire queste somme e restituire quanto sottratto. A tutti, ma proprio tutti, i pensionati italiani, senza eccezioni. La Consulta lo ha dichiarato con chiarezza e dunque addio anche al progetto di un contributo di solidarietà sulle pensioni sopra i 90mila euro.

SECONDA BOCCIATURA PER IL GOVERNO
“La verità – continua Troiano – è che la Consulta si era già espressa in passato anche su questo punto. E basterebbe studiare la Costituzione e le precedenti sentenze della stessa Corte Costituzionale per saperlo e non incappare in questi errori: c’è una sentenza del 2010 che pur avendo dichiarato legittimo il blocco delle perequazioni per il 2008 per le pensioni di importo superiori a 8 volte il minimo, ovvero tra i 3500 e 4000 euro, aveva avvertito Parlamento e Governo di non ripetere, di non reiterare interventi di quel genere anche su pensioni un po’ elevate, perché anche queste avrebbero finito col subire effetti ingiusti, pur presentando, per il loro ammontare una maggiore resistenza all’erosione dell’inflazione”.

UN APPASSIONATO DI QUESTIONI DI COSTITUZIONALITA’
La passione di Troiano, una specie di Robin Hood del diritto, per queste cause con effetti su larga scala, non è nuova. “Nel 1996 feci un’altra battaglia paragonabile a questa – continua a raccontare – contro il decreto ministeriale del Ministro del lavoro dell’epoca che introduceva un contributo previdenziale a carico delle partite Iva, a favore dell’Inps, nell’ordine del 10%. In quel caso ottenemmo dal Tar del Lazio il blocco dell’efficacia di quel provvedimento, che ebbe una risonanza mediatica paragonabile a quella di questi giorni”. Con lo studio Orrick – “una scelta che mi ha consentito di calare la mia esperienza e formazione in uno scenario moderno e internazionale, allargando le mie vedute grazie al lavoro coordinato con competenze di diverse specialità” – Troiano ha condotto molte battaglie che piacciono anche a chi di diritto sa ben poco. “Tra le maggiori soddisfazioni degli ultimi anni – continua – quella di aver salvaguardato la chiusura del centro storico di Roma per i pullman turistici e, su un altro fronte, di aver vittoriosamente tutelato in ambito processuale gli interessi di un Ente benefico di assistenza per anziani».

L’AMORE (PER IL DIRITTO) NATO NELL’INFANZIA
Ma anche prima di associarsi allo studio Usa fondato nel 1863 a San Francisco, Troiano aveva rappresentato “davanti al Tar, al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale, diverse associazioni professionali, come quella nazionale degli ingegneri, dei dirigenti d’azienda e dei revisori contabili, e di enti previdenziali come l’Inpdai”. E se la direzione alla sua carriera è stata impressa solo dopo la laurea, l’amore per il diritto è “nato in modo del tutto naturale: vengo da una famiglia di avvocati e fin da piccolo mi fermavo ad ascoltare mio padre nel suo studio”. Naturale, dunque, dopo il diploma scegliere la Facoltà di giurisprudenza alla Sapienza di Roma, dove Troiano vive ancora oggi. “Mi sono laureato con lode con una tesi in diritto processuale civile con il professor Carmine Punzi, che mi accolse anche nel suo studio che annoverava altri due luminari, Rosario Nicolò, maestro di diritto civile e Massimo Severo Giannini, tra i padri fondatori in Italia del diritto amministrativo”. Siamo nel 1985 e in quello studio trascorreranno nove anni intensi e fondamentali in cui il nostro curerà casi molto importanti per conto delle amministrazioni centrali dello Stato, di tutto l’apparato delle partecipazioni statali, “al cui vertice c’erano Iri, Eni, Efim, ovvero la struttura portante dell’economia nazionale dell’epoca, insieme a Montedison, Enel e pochi altri nomi”. Nel frattempo, Troiano consegue anche un dottorato di ricerca in diritto processuale civile e arbitrale, che lo prepara al grande salto, quello di associarsi ad altri due colleghi per dare vita ad un nuova realtà professionale. “Con il nuovo studio abbiamo seguito tra le altre la privatizzazione di Telecom, la trasformazione in società per azioni dell’Enav e la procedura di dismissione degli immobili dello Stato, tra i quali c’era anche il Foro Italico e lo Stadio Olimpico”.

SPORT, MUSICA E FAMIGLIA PER IL TEMPO LIBERO
Nel 2009 Troiano è tra i soci fondatori dell’Istituto Superiore di Studi sull’Arbitrato. Oggi ha anche un insegnamento di diritto processuale internazionale nell’ambito del Master della Sapienza in diritto commerciale internazionale. Verrebbe da pensare che non abbia altro all’infuori del suo lavoro. Invece no. “Amo viaggiare. Amo molto anche la musica classica, sinfonica ed operistica. Le mie opere liriche preferite sono senza dubbio Il flauto magico di Mozart e il repertorio di Verdi. Poi pratico qualche sport: tennis, nuoto, calcio e jogging”. “Sono socio del Circolo Canottieri Aniene e mi piace cimentarmi insieme a mio figlio – che e’ molto esperto – anche nel canottaggio”.



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter