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Liberalizzazioni, cosa succede a banche ed assicurazioni

Pubblichiamo un estratto delle conclusioni del report di I-Com dal titolo “Lo stato delle liberalizzazioni in Italia”. Dopo lo stato di avanzamento del processo di liberalizzazione del settore elettrico e gas, ecco come procedono le liberalizzazioni nel settore delle assicurazioni e delle banche.
Ecco chi c’era e cosa si è detto alla presentazione del rapporto

Per quel che riguarda il settore finanziario, il mercato assicurativo italiano appare piuttosto stabile, con un numero di imprese attive in lieve diminuzione tra il 2005 ed il 2013 e un altrettanto lieve aumento nel grado di apertura del mercato (+2,3%), approssimato nel presente studio dalla presenza di compagnie assicurative estere.

Più dinamici gli altri Paesi – Germania in primis – con tassi di penetrazione delle imprese estere nettamente superiori. In controtendenza solo la Gran Bretagna che, nel periodo 2005-2013, registra invece un aumento del numero di imprese e al tempo stesso, una consistente contrazione della quota di imprese straniere. In termini di prezzi, a partire dal 2010, in Italia il prezzo medio di copertura assicurativa, dopo il forte calo degli anni precedenti, ha intrapreso un nuovo trend crescente, con un’inversione di tendenza solo nel corso dell’ultimo anno di rilevazione (2013) e che ha riportato il prezzo sui livelli pre-crisi del 2007.

Il settore bancario, dall’altro lato, mostra un generalizzato aumento della concentrazione di mercato in tutti i Paesi analizzati, ad eccezione della Francia. Il più elevato tasso di crescita nel periodo 2005-2013 è proprio quello registrato in Italia.

In termini di apertura del mercato, anche in questo caso misurata dalla quota di attivo totale detenuta da banche straniere, il mercato britannico appare quello più performante, con una presenza straniera molto elevata rispetto agli altri Paesi, che registrano inoltre un calo nel periodo esaminato (2007-2013).

L’Italia, nonostante il considerevole aumento della concentrazione del mercato ed una riduzione del grado di apertura, appare aver intrapreso un trend decrescente dei prezzi nel segmento retail, legato in particolare ad una diminuzione delle spese fisse di gestione dei conti correnti.


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