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Bce, che cosa ha detto e deciso Mario Draghi

La BCE come da attese ha lasciato invariato il tasso di riferimento allo 0,05% così come quello sui depositi al -0,20%. Di seguito le considerazioni principali emerse dalla conferenza stampa di Draghi:

Invariate le stime di crescita dell’area per il 2015/16, rivista leggermente al ribasso quella del 2017. Rivista al rialzo la stima per l’inflazione 2015, invariate per il 2016/2017.

Il recupero economico procede come da attese, anche se è stato più debole del previsto a causa di fattori esterni (in particolare dall’Area emergente). L’inflazione sta recuperando come da attese della BCE e resterà bassa nel breve prima di aumentare a fine 2015, continuando nel 2016.

Rispondendo a una domanda sul recente rialzo dei tassi di mercato, Draghi ha segnalato che il mercato deve abituarsi ad una maggiore volatilità. Il movimento è stato causato da una serie di fattori tra i quali: 1) miglioramento della crescita 2) aumentate aspettative d’inflazione; 3) fattori tecnici tra cui eccessivo posizionamento investitori, eccessiva offerta, scarsa liquidità.

Sul tema Grecia, la BCE ha dichiarato che l’istituto vuole un “accordo forte (unanime tra i paesi membri)” che sia pro-crescita, rispecchi la giustizia sociale con misure fiscali sostenibili. L’aggettivo “forte” si riferisce anche ad un’implementazione effettiva dell’accordo.

Sul fronte politica monetaria, il QE attualmente è adeguato. Potrebbe essere aumentato qualora fosse necessario. Non sono visti rischi di bolle speculative sui mercati finanziari al momento.

Reazione dei mercati: in forte rialzo i tassi governativi a lungo termine in particolare sui titoli core (vedi grafico sotto). Elevata volatilità sull’eurodollaro sceso prima sotto 1,11 per poi attualmente quotare sopra 1,12. Borse europee in lieve ritracciamento dai massimi pre-conferenza stampa.



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