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Come ricostruire il centrodestra a Milano (con Passera e Salvini)

Basta con divisioni e liti, il centrodestra va ricostruito tenendo insieme tutti i partiti della coalizione con un progetto civico capace di fare da collante tra le forze politiche e da cinghia di trasmissione con il popolo dei moderati. E quale occasione migliore per farlo se non le elezioni amministrative a Milano nel 2016? Ne è convinto Nicolò Mardegan, avvocato di 32 anni ed ex An, fino a qualche settimana fa coordinatore comunale di Ncd a Milano, partito da cui è uscito dopo le polemiche sulle dimissioni dell’ex ministro Maurizio Lupi e in disaccordo con la linea filogovernativa di Angelino Alfano.

“NCD? L’ENNESIMO CARTELLO ELETTORALE”

Mardegan aveva chiesto, insieme con Nunzia De Girolamo, la convocazione di un’assemblea nazionale di Ncd per mettere in discussione la permanenza in quello che ritiene “un governo politico monocolore del Pd renziano e non più di emergenza nazionale”. Nessuno abbia dato seguito alle sue istanze, così Mardegan ha fatto le valigie ed è uscito da un partito “ridotto a un cartello elettorale di Alfano. Allora – tuona – tanto valeva restare nel Pdl di Berlusconi che almeno ha più voti”. “C’è stato anche un problema di contenuti, non solo di strategia – spiega l’ex responsabile milanese di Ncd a Formiche.net –; sulla legge elettorale l’Ncd ha firmato il suo suicidio accettando i capilista bloccati e le vergognose pluricandidature, fino addirittura al premio alla lista e non alla coalizione, così da regalare la maggioranza a Renzi”. Non bastasse, Mardegan cita anche “il miliardo e mezzo tagliato dal governo alla Lombardia che io rappresento”. Fino al punto politico: “Il Pd sarà nostro avversario alle amministrative di Milano, per coerenza non si può continuare a governarci assieme a Roma”.

IL PROGETTO “NOI X MILANO”

Con Mardegan, ha abbandonato il partito anche buona parte della segreteria cittadina dell’Ncd (“il 60% mi ha seguito”, dice), oltre ad alcuni consiglieri di zona. Per quale nuova meta? Il network NoixMilano, destinato a trasformarsi in lista civica in vista delle urne dell’anno prossimo. “Non sono ancora andato dal notaio a formalizzare la nascita di questo movimento perché non è il mio giocattolo per diventare consigliere comunale, aspetto che altre persone si aggreghino”, spiega l’ex coordinatore Ncd. Al gruppo si è avvicinato pure l’ex deputato Pdl Massimo Corsaro, uscito di recente da Fratelli d’Italia. “Puntiamo su un progetto locale come quello di Milano perché la nostra città sarà il laboratorio politico per la ricostruzione del centrodestra – continua Mardegan -, solo da qui può nascere il nuovo partito unico dei moderati e conservatori italiani alternativo al Pd. Sto bussando alle porte della borghesia milanese per spiegare alle persone che è finito il tempo in cui restare in salotto davanti alla tv a lamentarsi di quel che succede, occorre mettersi in gioco”:

PRIMARIE PER SCEGLIERE IL CANDIDATO SINDACO

Guai però a chi pensa che NoixMilano possa servire per dividere il centrodestra. Tutt’altro, assicura il suo fondatore. “Non siamo contro i partiti – continua -, vogliamo aiutarli a unirsi, ben sapendo che se non si mette in piedi una larga coalizione si regala un’altra volta Milano alla sinistra”. Resta però un problema di leadership, in questo caso di candidato sindaco. Il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha fatto sapere più volte che, da milanese doc, il suo sogno sarebbe proprio quello di amministrare la sua città, anche se l’exploit del Carroccio alle regionali gli impone di presidiare il livello nazionale. Dal canto suo, l’ex ministro Corrado Passera, leader di Italia Unica, ha invece annunciato di recente la sua intenzione di correre per la poltrona più alta di Palazzo Marino. “Ho sempre detto che le primarie sono la modalità migliore per selezionare i leader; mi auguro che lo stesso Passera vi partecipi, dato che lo ritengo una risorsa per l’intero schieramento. Sarebbe bello se anche lui giocasse unendo le forze e non dicendo che si candida punto e basta – aggiunge Mardegan -. Tutti hanno un nome per il candidato sindaco, per questo ritengo che la soluzione migliore sia quella di convocare dopo l’estate e prima di Natale gli stati generali del centrodestra dove ognuno presenta il suo programma e poi faremo scegliere ai milanesi chi deve essere il candidato sindaco della loro coalizione moderata”.

Altrimenti? “Altrimenti, senza un candidato unico sarà tutto inutile e finirà come nel 2011 quando il Terzo Polo andò da solo con Manfredi Palmeri per fare perdere il centrodestra. Qui il vero Pd è al 25%, non possiamo permetterci di ripetere gli stessi errori del passato”.

(LE EVOLUZIONI E LE SEDUZIONI DI PASSERA A MILANO. FATTI, INDISCREZIONI E FOTO)

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