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Ecco chi ha assolto Vasco Errani

Ho letto con attenzione la notizia dell’assoluzione dell’ex presidente della regione Emilia Romagna,  Vasco Errani, condannato ad un anno per falso ideologico dalla corte d’Appello di Bologna nel 2014, e qualcosa mi ha colpito fin da subito.

Gli argomenti e i toni utilizzati nella requisitoria dal procuratore generale della Cassazione, Aurelio Galasso, che ha richiesto l’assoluzione, mi sono parsi inusuali, persino un po’ eccessivi: la Corte d’Appello di Bologna si sarebbe basata, secondo il rappresentante dell’accusa,  su un “ lettura politica  degli atti” e  “su argomenti del tutto fallaci”; la sentenza sarebbe addirittura viziata da un “cortocircuito logico motivazionale”.

A quel punto, mosso dalla curiosità, e siccome il nome mi ricordava qualcosa, ho provato a cercare sul web qualche notizia su un pg così fortemente garantista da demolire senza mezzi termini l’operato di un intero collegio giudicante.

Riporto quindi virgolettato qualche stralcio di un articolo di una testata online (qui l’articolo completo) che mi è parso interessante: “Iscritto e attivista di vecchia data di Magistratura Democratica, Aurelio Galasso è il pg della Cassazione che meno di due anni fa” (n.d.r. nel 2012) “ha ordinato il trasferimento a Milano dell’indagine per estorsione aggravata ai danni di Berlusconi che avrebbe pagato Dell’Utri per il suo silenzio (ancora pendente) da Palermo a Milano (con il fascicolo che, per la gioia di Berlusconi, è passato dalle mani di Ingroia a quelle della Boccassini)”. “Galasso è anche il magistrato che si batté affinché il processo ai funzionari dei servizi segreti italiani Niccolò Pollari e Roberto Mancini per il sequestro di Abu Omar si celebrasse di nuovo sulla base degli atti non secretati, anziché estinguersi “per l’esistenza del segreto di Stato”.

L’articolo in questione è relativo alla condanna nel 2014 di Marcello dell’Utri a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, ed è curioso notare come in quel processo il procuratore generale (sempre Aurelio Galasso) avesse chiesto in aula la conferma della condanna affermando che «Per diciotto anni, dal 1974 al 1992, Marcello Dell’Utri è stato garante dell’accordo tra Berlusconi e Cosa nostra», e ha «mantenuto sempre vivi i rapporti con i mafiosi di riferimento».

Solo per completezza di informazione.


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