Come molti di voi sanno sin dai tempi di Maastricht (1992) sono sempre stato un realista critico della costruzione europea. Critiche realiste, appunto. Ma i fatti che dobbiamo soffrire in questi tempi hanno largamente superato la tragedia (prevista) e ormai senza smentita entrano nel ridicolo.
È ridicolo che una Francia si permetta periodicamente di sospendere l’accordo di Schengen, chiudendo le frontiere con l’Italia sulla base di presunte accampate ragioni di sicurezza nazionale. È tragico che da Bruxelles nessuno dica qualcosa di ‘europeo’ che rimetta la suddetta Francia al suo benamato posto. Tanto più che proprio la Francia, su mandato Usa, ha creato le condizioni libiche che permettono la tratta di migranti!
È ridicolo che un paese membro peso piuma, cioè la Grecia, tenga in ostaggio le potenze economiche e politiche principali dell’Europa e del mondo. È tragico che da Bruxelles si propongano solo idiozie senza alcun passo politico serio. Ma siamo uomini o caporali, che mi perdonino, contabili?
È ridicolo che la studentessa di aiuti umanitari coronata dalle stelline dorate su fondo blu non parli più quando la Turchia subisce un terremoto elettorale e la Nato, di cui lei è tanto amica da cantare in coro “Noi siamo il mondo”, ipotizza lo schieramento di mezzi pesanti Usa nei paesi baltici per le presunte, e mai provate, minacce di aggressione della Russia. È tragico che a Bruxelles non resti altro da verificare che la misura delle zucchine e la curvatura delle banane (europee, s’intende).
È ridicolo che i paesi fondatori di questa Unione Europea siano felici di avere ‘integrato’ un ammasso di scassoni orientali, isterici e tendenzialmente neo nazisti, il cui emblema è la microscopica Estonia ma al contempo abbiano perso il Mediterraneo, la Turchia, l’Egitto, la Siria, e con buona probabilità perderanno la Grecia e forse anche l’Iran. È tragico che questa Unione Europea etero diretta dai soloni liberal americani abbia acconsentito a caricarsi degli inutili ‘orientali’ che insieme pesano poco meno della sola regione italiana del Veneto!
È ridicolo che un etilico e discutibile politico di un paesino noto solo come paradiso fiscale stia ancora cianciando di un suo ‘piano’ per la crescita mentre continua ad applicare la ricetta neoliberista dell’austerità di regime. È tragico che lo stesso signore trovi normale condurre negoziati segreti per ‘liberalizzare’ il mercato transatlantico e renderci tutti più poveri e meno liberi.
È ridicolo che uno sconosciuto libraio tedesco sia stato fatto assurgere ad un importante ruolo di rappresentanza popolare europea per distribuire frasi fatte e banalità che nascondono i mediocri interessi di potere che lo guidano. È tragico che debba essere la destra nazionalista e i movimenti populisti e antisistema a fare quello che i governi dovrebbero fare in Europa. Unica eccezione è il Regno Unito che la questione l’ha già posta con la data limite del 2017.
Insomma, il redde rationem di questa nefasta struttura europea e dei tanti cuori teneri europeisti che fanno ancora finta di sostenerla – solo perché ci guadagnano qualcosa individualmente – sta arrivando.
Prepariamoci al peggio!