Critiche all’Europa. Non solo rinnovabili. Il futuro è low carbon. Sono queste alcune indicazioni che Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha affidato all’Osservatore Romano di oggi.
Nell’intervento del capo azienda di Eni sull’organo della Santa Sede, non ci sono riferimenti espliciti all’Enciclica sull’ambiente di Papa Francesco che sarà pubblicata il 18 giugno ma alcuni addetti ai lavori hanno letto un rilancio esplicito del monito di Bergoglio nel suo messaggio al vertice dell’Onu sul Clima a Lima.
Le osservazioni di Descalzi si collocano comunque nel dibattito in vista della Conferenza del clima di Parigi che si terrà dal 30 novembre all’11 dicembre prossimi e dopo un primo accordo sul clima, raggiunto al G7, con un impegno collettivo verso la riduzione delle emissioni del 40/70% entro il 2050, rispetto ai livelli 2010.
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
Descalzi si aggancia all’esortazione del Papa a Lima riportandola in parte nel suo articolo: “Come ha sottolineato papa Francesco ‘Il tempo per trovare soluzioni globali si sta esaurendo; possiamo trovare soluzioni adeguate soltanto se agiremo insieme e concordi. Esiste pertanto un chiaro, definitivo e improrogabile imperativo etico ad agire’”.
L’IMPEGNO DI ENI
Come rispondono le aziende del comparto? Secondo Descalzi, “le società del settore energetico sono pronte a fare la loro parte e, per la sua storia e cultura aziendale, l’Eni è in prima linea in questo dibattito”. “Fin dai tempi del fondatore Enrico Mattei, la maggiore impresa italiana – sottolinea l’ad di Eni – ha infatti sempre testimoniato la capacità di muoversi nel mondo mantenendo saldi i propri principi etici, l’attenzione ai popoli e all’ambiente, la ricerca di uno sviluppo sostenibile”.
IL THINK THANK TRA LE BIG OIL
Per testimoniare l’impegno su questo fronte Descalzi fa riferimento ad una serie di “iniziative inedite, all’insegna dell”agire insieme’ cui esorta il Santo Padre: “Con alcune altre grandi imprese del settore energetico – scrive il capo azienda del Cane a sei zampe – abbiamo creato la ‘Oil & Gas Climate Initiative’, una coalizione operativa che è al lavoro per trovare soluzioni concrete per ridurre le emissioni di co2 e per porre le basi per un futuro dove siano il gas naturale e le rinnovabili ad avere il ruolo trainante”.
“Insieme agli altri cinque principali gruppi del settore in Europa (Bp, Shell, Total, Statoil e Bg), nei giorni scorsi, rileva ancora Descalzi, “abbiamo inviato una lettera aperta all’Onu e ai leader di Governo per invitarli a lavorare con noi nel definire una chiara linea d’azione globale sul carbon pricing e sulla promozione del gas naturale, in vista della Conferenza di Parigi su clima”.
“Crediamo che la tariffazione del carbonio – precisa l’ad di Eni – scoraggerà le opzioni ad alto tasso di emissioni e ridurrà l’incertezza, stimolando gli investimenti nelle tecnologie a basse emissioni e l’uso delle risorse giuste nei tempi necessari.
LA CRITICA ALL’EUROPA
In Europa “ultimamente si è abbassata la guardia”, scrive Descalzi. Un esempio? “In soli due anni, dal 2010 al 2012, il mix energetico europeo per l’energia elettrica ha visto aumentare dell’8% la presenza di carbone. Nello stesso tempo il ricorso al gas naturale, che provoca assai meno emissioni di anidride carbonica, è calato di circa il 25%”, ha commentato il manager di Eni.
NON BASTANO LE RINNOVABILI
Ma una notizia positiva c’è, ha osservato l’ad di Eni: “Sono cresciute le rinnovabili”. “Ma per ridurre le emissioni in Europa, come nel resto del mondo, non possiamo fare affidamento solo sulle rinnovabili. Occorre realismo su questo punto”, ha scritto Descalzi.
STOP AL CARBONE
La soluzione? “Serve l’impegno di tutti per definire un percorso che ci proietti verso un futuro low carbon che sia una risposta efficace alle sfide del climate change, senza mortificare le legittime aspirazioni di sviluppo delle economie emergenti”, secondo l’ad di Eni. Ma soprattutto “servono soluzioni che non provochino disparità e non penalizzino i paesi ancora in crescita”.
LE CITAZIONI
Creatività e sforzo da parte di tutti sono per Descalzi le due parole d’ordine per vincere la sfida al cambiamento climatico. Essa “richiede tutta la creatività dei nuovi Thomas Edison e Steve Jobs ma richiede anche e soprattutto lo sforzo di governi, imprese, istituzioni religiose, società civile per un ‘agire insieme e concordi’, che abbia come obiettivo il bene comune e la ‘innata dignità di ogni essere umano’ come ha sottolineato Benedetto XVI”.