Mentre in Italia si fa passare il Papa quasi come un no-global, per non dire un comunista, dopo la pubblicazione dell’enciclica Laudato si’, dall’America e in particolare dalla Casa Bianca arrivano apprezzamenti non scontati. Sia di Barack Obama sia di John Kerry.
Infatti l’enciclica di Papa Francesco Laudato si’ è stata apprezzata dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. “Ammiro profondamente la decisione del Pontefice di sollevare il caso, con chiarezza e potenza e con l’autorità morale della sua posizione, per un’azione globale sui cambiamenti climatici”, ha affermato Obama in una nota diffusa dalla Casa Bianca.
Il presidente Usa ha poi sottolineato che del contenuto dell’Enciclica papale, dedicata alla salvaguardia del clima e dell’ambiente, parlerà con Francesco “quando verrà in visita a Washington a settembre”.
Il documento pontificio – rilevano osservatori e analisti di geopolitica – non poteva non trovare il consenso di Obama, che si sta battendo dall’inizio del suo mandato presidenziale per risolvere il problema del riscaldamento globale, come rilevava in questo articolo Formiche.net sottolineando le sintonie fra Bergoglio e Obama su molti temi, mentre i conservatori americani storcevano il naso già prima della pubblicazione dell’enciclica.
Nel suo discorso di maggio davanti ai cadetti della Coast Guard a New London, Connecticut, il presidente americano ha dichiarato che I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia per gli Stati Uniti e sono pericolosi quanto il terrorismo. Alla vigilia della pubblicazione dell’Enciclica, era invece arrivata la bocciatura del candidato repubblicano alle prossime Presidenziali Usa, Jeb Bush. In un discorso nel New Hampshire, aveva avvertito: “Non mi lascio suggerire la politica economica dal mio Papa. La religione dovrebbe parlare di “come renderci migliori, non di temi politici”, aveva detto Jeb Bush.
Anche da John Kerry, segretario di Stato americano, sono arrivate parole di plauso e di apprezzamento per il documento papale.
“La potente enciclica del Papa – ha detto il segretario di Stato – richiama a una risposta comune nei confronti della minaccia critica che il cambiamento climatico pone alla nostra casa comune. La sua richiesta a tutte le religioni di lavorare insieme riflette l’urgenza della sfida”. La comunità di fede – negli Stati Uniti e all’estero – ha aggiunto Kerry – “ha una lunga storia di gestione responsabile dell’ambiente e nell’aiutare i poveri, e Papa Francesco ha premurosamente applicato quegli stessi valori” per affrontare “la vera minaccia che il nostro pianeta” si trova oggi davanti”.