Hillary Clinton gioca d’anticipo su Jeb Bush, che s’appresta ad annunciare la propria candidatura alla nomination repubblicana, e fa il primo grande comizio della sua campagna a Roosevelt Island, a New York, con a fianco il marito Bill e la figlia Chelsea e davanti a migliaia di sostenitori. In un video di lancio dell’evento, Hillary ripercorre i 40 anni della sua carriera e s’impegna a battersi per la classe media: “Mio padre, figlio d’un operaio, ha potuto avviare una piccola impresa e mia madre, che non è mai andata al college, ha potuto vedere sua figlia farlo. Tutti abbiamo il diritto d’esprimere il potenziale che Dio ci ha donato”.
Per non lasciare a Hillary tutto lo spazio, Jeb Bush ha, a sua volta, diffuso un video in cui scandisce il conto alla rovescia dell’annuncio della candidatura, previsto per domani. Il filmato, di un minuto, è sul profilo Twitter di Bush e s’intitola “Jeb: today and tomorrow”. Il messaggio è altisonante: “Questa sarà la più straordinaria epoca per essere vivi”; le immagini ripercorrono i successi di Bush da governatore della Florida (1999-2007) nell’economia e nel sociale.
Nel comizio, tenuto dopo due mesi di campagna discreta, incontri ristretti o addirittura bilaterali, Hillary Clinton ha tracciato i punti chiave del suo manifesto elettorale, presentandosi come “paladina” dell’americano medio e mettendo l’accento su pari opportunità, stop ai privilegi e soprattutto attenzione alle esigenze della “middle class”: “Non mi sto candidando per alcuni americani ma per tutti gli americani”, ha detto, accolta da un’ovazione. “L’America non può avere successo se ognuno di voi non ha successo. Ecco perché aspiro alla presidenza degli Stati Uniti”.
Hillary è al momento la battistrada dei democratici per la nomination e pure la favorita di Usa 2016, che potrebbe proprio risolversi in un match Clinton Vs Bush, come già nel 1992. “La prosperità –ha detto l’ex first lady- non può essere solo per amministratori delegati e manager degli hedge fund … La democrazia non è solo dei miliardari, prosperità e democrazia sono di tutti”. Per dare al discorso un tocco personale, ha ricordato l’esperienza della madre, costretta a lavorare come cameriera dall’età di 14 anni. “Non ho imparato queste cose dalla politica ma dalla mia famiglia”.
Quindi ha toccato vari punti del suo programma, stop alle discriminazioni contro i gay e rafforzamento delle famiglie, tutela dei diritti delle donne e protezione dell’America che “deve rimanere un posto sicuro”. Hillary ha chiuso così: “Avete portato il nostro Paese sulle vostre spalle. Ora è il vostro momento”. L’ex segretario di Stato non ha rinunciato a qualche passaggio ironico. Come quando, parlando della sua età, l’ex first lady, che a 67 anni ha da poco avuto una nipotina dalla figlia Chelsea, ha scherzato: “Posso non essere la candidata più giovane in queste elezioni. Ma sarò la più giovane presidente donna nella storia degli Stati Uniti… E la prima nonna!”.