L’enciclica sulla custodia del creato non c’è ancora. Se ne conosce il titolo, “Laudato sii”, rivelato sabato dal direttore della Libreria editrice vaticana, don Giuseppe Costa. Quanto al contenuto, il velo sarà tolto il prossimo 16 giugno. Eppure, il contenuto dell’enciclica in fieri da mesi sta facendo già dibattere – con le dovute proporzioni, pare di rileggere la vicenda dell’enciclica scritta da Pio XI contro il fascismo che non vide mai la luce a causa dell’improvvisa morte del Pontefice, nel febbraio del 1939 – a partire dalle grandi compagnie petrolifere nordamericane.
CHI HA PRESENTATO LAUDATO SI’, L’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO. TUTTE LE FOTO
I TIMORI DELLA EXXON
Ultima a muoversi, in ordine di tempo, è stata la Exxon. Ha scritto Paolo Mastrolilli sulla Stampa che il colosso americano “ha rifiutato di partecipare all’iniziativa lanciata ieri (lunedì, ndr) dalle compagnie europee del settore energia per contrastare il riscaldamento globale”. Tuttavia, sentendosi in qualche modo accerchiata, “ha sentito la necessità di inviare una delegazione a Roma per spiegare le sue posizioni in Vaticano”. Il corrispondente del quotidiano di Torino ha aggiunto che “i portavoce del colosso petrolifero dicono che l’imminente enciclica di Papa Francesco sull’ambiente non è stata esplicitamente discussa, ma all’incontro di fine maggio rivelato dal Wall Street Journal ha partecipato Curtis McKenzie, un canadese esperto in finanza ed energia che lavora come consulente per il cardinale Peter Turkson, incaricato di redigere la lettera”. Un incontro cui hanno preso parte anche “un membro laico dell’ordine dei Francescani e un professore universitario, non legati direttamente al Vaticano. Il lobbista ha mostrato una PowerPoint presentation in 16 slide, per spiegare le idee della sua azienda, senza discutere apertamente l’enciclica di Francesco”.
“I POVERI SOFFRIRANNO ORRIBILMENTE”
Non è il primo caso. Molto più “alla luce del sole” era stata l’iniziativa dell’Heartland Institute, un think tank conservatore legato all’industria dei combustibili fossili. Il suo presidente, Joe Bast, aveva fatto pubblicare un comunicato stampa in cui affermava che “i poveri del mondo soffriranno orribilmente se le energie affidabili – garanzia di prosperità e di vita migliore – saranno rese meno affidabili per volontà dei pianificatori globali”. Subito dopo, inviava a Roma alcuni rappresentanti dell’istituto per approfondire i temi dell’enciclica.
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LE PREOCCUPAZIONI AL CONGRESSO AMERICANO
La preoccupazione è viva anche al Congresso, dove il Pontefice prenderà la parola il prossimo settembre. Una parte consistente dei Repubblicani teme quel che Francesco potrà dire, visto che lo speaker della Camera, John Boehner, più volte ha avuto modo di criticare l’agenda ambientalista e green di Barack Obama.
“LO STILE DEL DOCUMENTO E’ PASTORALE”
A fine aprile, il cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, mons. Marcelo Sanchez Sorondo, aveva avvertito che il testo di ormai imminente pubblicazione “non potrà contenere argomenti specificamente scientifici, perché [esso] ha uno stile pastorale”. E sulla “questione morale” aveva insistito anche il cardinale Turkson.
L’APPOGGIO DI BAN KI-MOON
Poche settimane fa, era giunto in Vaticano anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che aveva chiesto l’aiuto del Papa in vista del delicato vertice di Parigi del prossimo dicembre sul clima. Quell’incontro, infatti, “sarà un punto di svolta e poi bisognerà applicare quanto verrà deciso”.