Tutte le regioni del Sud sono governate oggi da coalizioni di centro sinistra. Ci fu un tempo, durante la gloriosa Prima Repubblica, in cui la forza politica egemone nel Mezzogiorno era la Dc. Poi il testimone passò a Forza Italia e al centro destra. Queste propensioni dell’elettorato venivano spiegate ed attribuite al clientelismo diffuso e persino alla connivenza con la criminalità organizzata. A queste ‘’liaisons dangereuses’’ sono stati dedicati film, libri, commenti, inchieste giudiziarie che hanno creato fortune editoriali, carriere, prebende e soprattutto tanti luoghi comuni. Il fatto è che del fenomeno non si parlava più quando a vincere, qua e là, era la sinistra. Adesso, che essa ha prevalso dappertutto, a partire dall’Abruzzo e sotto il Garigliano, come la mettiamo? Visto il crollo del centro destra è intuitivo che le organizzazioni malavitose non si sono schierate da quella parte. E allora? Presto i ‘’professionisti dell’antimafia’’ ci racconteranno che le consorelle criminali si sono astenute perché amareggiate per gli scandali della politica.
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Nel Mezzogiorno non ha vinto il partito di Renzi ma si sono affermate delle coalizioni strette intorno a dei boss locali. Il partito del premier è stato sonoramente ‘’asfaltato’’ in Veneto e sconfitto in Liguria.
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Il Pd è tornato ai livelli a cui era stato portato da Pier Luigi Bersani nel 2013. L’Italicum non garantisce più una vittoria sicura al giovane caudillo nemmeno al secondo turno. Come vogliamo chiamare tale situazione: ritorno nella palude?
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E se il ballottaggio finale, quando si voterà alle politiche, se lo contendessero la Lega e il M5s?
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Bei tipi quelli dell’Ncd: sono diventati l’asino di Buridano della politica italiana. Vogliono stare, contemporaneamente, al governo e all’opposizione. Addirittura suggeriscono di cambiare quella legge elettorale che hanno contribuito ad approvare in via definitiva, in modo che sia loro consentito di decidere all’ultimo momento (se ci sarà ballottaggio) con chi stare. Ma può un sistema politico mettersi nelle mani di un partito che arriva a stento al 4%.
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Abbiamo visto tutti il premier/ragazzino giocare ai soldatini in occasione della parata del 2 giugno, reduce dalla missione in Afganistan. Ma lui ha prestato il servizio militare?
