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Enciclica ambiente, l’asse Papa Francesco-Obama e i timori dei conservatori

L’attesa enciclica di Papa Francesco sulla custodia del creato, che dalle indiscrezioni avrà per titolo “Laudato sii”, sarà pubblicata e presentata il prossimo 18 giugno, nelle modalità che saranno illustrate tra qualche giorno dalla Sala stampa vaticana.

CHI HA PRESENTATO LAUDATO SI’, L’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO. TUTTE LE FOTO

VERSO LA SVOLTA VERDE?

Nei mesi scorsi, da più parti si è parlato di “svolta verde” nella Chiesa, vista la grande attenzione data dal Papa ai temi legati all’ecologia. Si pensi alle sue parole circa gli scarsi risultati ottenuti alla Conferenza di Lima dello scorso dicembre e alle attese per quanto si discuterà a Parigi poco prima del prossimo Natale. In questo senso, vanno rilevate le numerose prese di posizione di diversi leader religiosi, che il prossimo luglio firmeranno un testo sui cambiamenti climatici. Una sensibilità, quella del Pontefice argentino, che è stata percepita soprattutto oltreoceano, con una chiara assonanza tra il vescovo di Roma e il presidente Barack Obama. A febbraio, la presidente dell’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti, Gina McCarthy, aveva incontrato in Vaticano alcune personalità impegnate nella stesura dell’enciclica papale. Visite non di mera cortesia, bensì finalizzate a imbastire un canale di dialogo tra la Chiesa cattolica e il governo federale degli Stati Uniti su uno dei temi che più stanno cuore a Obama, ora che il suo secondo mandato alla Casa Bianca è al crepuscolo.

GLI OBIETTIVI DI WASHINGTON

L’obiettivo di Washington è anche quello di trovare nel popolare Francesco, così ascoltato dalle cancellerie mondiali e dalle masse di fedeli (non solo cattoliche), una sponda per spingere tutti – anche le potenze più refrattarie, come la Russia, ad esempio – a elaborare in tempi relativamente brevi un nuovo accordo internazionale sui cambiamenti climatici, o quantomeno a impegnarsi a considerare l’eventualità.

CHI HA PRESENTATO LAUDATO SI’, L’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO. TUTTE LE FOTO

I CRITICI PREVENTIVI

Ma negli Stati Uniti trova ospitalità anche il fronte più critico alla posizione “verde” del Vaticano, che teme soprattutto quel che Francesco potrà dire nel suo discorso al Congresso del prossimo settembre, appuntamento calendarizzato in occasione del primo viaggio di Jorge Mario Bergoglio nella terra della mitica frontiera. Invitato dalla leadership repubblicana impersonata dallo speaker della Camera dei Rappresentanti, John Bohener, sono proprio alcuni esponenti o simpatizzanti del Grand Old Party a cercare di prevenire eventuali danni – per lo più mediatici – derivanti dalle parole del Papa. Non a caso, Thomas Reese, per anni direttore del periodico America, aveva ironizzato: “Siete in grado di immaginare quel che faranno i repubblicani quando Francesco dirà ‘voi dovete fare qualcosa contro il riscaldamento globale’?”.

LOBBY E COLOSSI ENERGETICI GIA’ IN ALLERTA

Anche diversi think tank e gruppi di pressione sono già mobilitati per ridurre l’impatto che la posizione del Pontefice circa i cambiamenti climatici potrà avere sui governi. Il presidente dell’Herartland Institute, vicino all’industria dei combustibili fossili, Joe Bast, ha già fatto sapere come la pensa: “I poveri soffriranno se le energie affidabili saranno rese meno affidabili per volontà dei pianificatori globali”. Solo qualche giorno fa, poi, s’era mosso pure il colosso Exxon, che lunedì aveva respinto al mittente l’invito a partecipare “all’iniziativa lanciata dalle compagnie europee del settore energia per contrastare il riscaldamento globale”, come rilevava il quotidiano La Stampa.

I CONTENUTI

Quanto ai contenuti dell’enciclica, il cancelliere della Pontificia Accademia per le Scienze Sociali, mons. Marcelo Sanchez Sorondo, ha già osservato che il taglio sarà necessariamente pastorale, visto che “non potrà contenere argomenti specificamente scientifici”.



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