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Perché a Strasburgo c’è maretta contro Merkel

Il primo luglio 2014 Martin Schulz è stato ri-eletto per un secondo mandato Presidente del Parlamento europeo (lo era già stato dal 2012 al 2014) con una maggioranza, tutto sommato, contenuta 409 voti su 751. Voto insolito per l’emiciclo di Strasburgo, visto che non si era mai verificato che un Presidente venisse eletto per più di un mandato (il mandato dura 2 anni e mezzo) , ma i potenti mezzi della Germania hanno imposto la rielezione di Schulz.

Nei corridoi europei si vocifera che tutto questo supporto del Governo tedesco in favore di Schulz deriva dalla ferma volontà della Cancelliera Angela Merkel di tenerlo lontano da incarichi in Germania e da posti “ingombranti” in Europa. A questo proposito, i veterani europei ricordano che Schulz è molto noto in Italia, e grazie a Silvio Berlusconi che lo ha fatto assurgere alla ribalta delle cronache dopo averlo apostrofato Kapò. La conferma del suo essere poco conosciuto in Europa è arrivata lo scorso anno, quando candidato dai socialisti europei alla carica di Presidente della Commissione europea (carica decisamente più importante rispetto a quella di Presidente dell’europarlamento) è riuscito a farsi battere dal “poco comunicativo” Jean Claude Juncker.

A quel punto la Cancelliera ha pensato bene di metterlo seduto sulla prestigiosa (ma di poco potere ) poltrona di Presidente del Parlamento europeo, a scapito – si dice – dell’italiano Gianni Pittella. In genere all’inizio della legislatura, che dura 5 anni, i maggiori gruppi politici fanno l’accordo sulla poltrona di Presidente (generalmente 2 anni e mezzo PPE e 2 anni e mezzo S&D, tranne 1 o 2 eccezioni che si sono verificate nel corso degli anni).

Stando ai numeri delle ultime elezioni europee, in casa socialista la poltrona toccava a Pittella (e non a Schulz), perché in seno al Gruppo S&D la delegazione più numerosa è quella del PD. Ma la potente “mano Angeliana”, approfittando della distrazione del premier Renzi, che era impegnato a negoziare altro, ha piazzato la pedina.

Ma a distanza di un anno dalla sua elezione, Martin Schulz è già in fermento e si agita troppo per i gusti della Merkel, la quale, confidano i suoi collaboratori, starebbe già pensando di tentare l’impossibile, ovvero far confermare Schulz per la terza volta Presidente del Parlamento europeo. Qualora le riuscisse il colpo, verrebbe sacrificato ancora una volta un italiano, e nello specifico Antonio Tajani, nome che circola nell’Europarlamento come possibile candidato del PPE alla Presidenza.

L’ultimo Presidente che ha avuto l’Italia risale al 1977 (Emilio Colombo), mentre è interessante notare che i tedeschi dal 1977 adoggi hanno avuto ben 5 presidenze (contando il doppio mandato di Schulz).

Fra molti eurodeputati, non solo italiani, ci si chiede: qualcuno riuscirà a fermare il dominio della Merkel a Strasburgo?



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