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Perché io, piddino garantista, contesto le liste di proscrizione di Barca. L’analisi di Micucci

Caro Matteo Orfini,

Ho ricevuto una email dal mio (e tuo) circolo. Questa settimana dovrei prendere la tessera del 2015. Non ci siamo, soprattutto a Roma. Intanto non è chiaro quali siano le nuove regole di questo nuovo tesseramento: datemi un link, vi prego, ad un documento di partito. Leggo sul Corriere della Sera che nella lista dei circoli cattivi di Barca, il nostro circolo di Mazzini non c’è, ma c’è quello di Aurelio ove ora risiedo. Ma forse ora, c’è un altro indirizzo certo anche per noi di Piazza Pio XI.

Una delle conseguenze più gravi del metodo, da te scelto, di affidare la ricognizione ad un gruppetto di brave persone diretto da Fabrizio Barca, è avere consentito alla stampa di accostare interi circoli, molti dirigenti di primo piano del PD ed intere correnti di pensiero (Margherita, ex-DS, nomi di indagati e persone per bene) alla vicenda di Mafia Capitale. Un danno irreparabile. Così l’operazione pulizia diventa una lista di proscrizione pubblica che somiglia ad un regolamento di conti. Questa lista di proscrizione senza contraddittorio ha aperto la Festa dell’Unità con una (dopo molte) intervista di Barca. Adesso dovremmo andare da lui a dire su cosa non siamo d’accordo.

Dobbiamo parlare di Barca e della accountability di questo tipo di affidamento. Fabrizio Barca era un giovane comunista con me: lui però non ha condiviso lo scioglimento del PCI, non ha votato DS, ha avversato la linea di Renzi e sostenuto Civati. Orientamenti legittimi, ma per niente terzi. Ho letto i criteri e le tipologia di partito: non contengono criteri scientifici, ma pregiudizi per me inaccettabili: chi ha detto che laddove si prende la tessera e non si va alle riunioni, il circolo è più scalabile dal male? Chi ha detto che se c’è un solo eletto di riferimento questo circolo è rivolto al potere e se invece ce ne sono vari no? Chi ha detto che un luogo in cui c’è sopratutto mobilitazione per le elezioni è più a rischio di uno in cui si parla solo di fontanelle? Negli USA i partiti sono prevalentemente elettorali. Chi ha detto che l’interazione su temi locali è più importante di quella su temi nazionali? Io per esempio partecipo poche volte, non me ne frega niente della Municipalità, il circolo Mazzini è zeppo di eletti e c’è una corrente politica che prevale. Debbo pensare che è stato scalato ed è al servizio di dalemiani o di giovani turchi? Le uniche domande legittime sarebbero: le tessere sono vere? Sono pagate? Gli iscritti sono contenti?
È accogliente piuttosto il circolo di Barca, Regola Campitelli, dove si pretende di fare l’esame del sangue ad un’iscritta da cinquant’anni solo perchè renziana?

Mi sembra che tutto riconduca ad una ideologia del partito, quella indicata nel documento e poi nel progetto di Barca “Luoghi Ideali”. Qui si rinvengono addirittura 15 proposizioni per un partito di sinistra. Pur essendo (quattro mesi) più giovane di Barca, e molto meno colto, quelle idee mi sembrano più vicine ad Italia Bene Comune che a quelle affermate da Matteo Renzi Segretario. Per te magari va bene, per me no. Il centro politico di quel tipo di partito non sta insomma nel riformismo del governo: di Jobs Act, valore dell’impresa, riforma della scuola, della giustizia e della PA (a Roma!) non c’è traccia.

Emerge invece scettismo sul finanziamento privato ai partiti e molto statalismo. Barca cerca di “conciliare”, ri-comporre vecchi concetti ideologici con aggiornamenti discutibili su economia, finanza pubblica, e società, e punta a riproporre il primato della politica attraverso l’eccellenza dei Public Officers, “corroborata” da formule come la democrazia ricorsiva, estrattiva e così via. Il partito-palestra serve a questo, ad una politica pesante, fondata sull’attivismo, più che su informazione, opinione e raccolta del meglio della società. Dovrebbe allenare dei “puri”, quei “pochissimi attivisti” di cui ha detto Barca ai giornali, che poi gestiscono la cosa pubblica (prevalentemente statale). Questa “cosa pubblica” eccessiva e ridondante, che è invece la radice delle degenerazioni romane, secondo il “ricercatore” dovrebbe restare il centro delle vite di tutti.

A chi chiede la tessera questo partito, dopo la lista di proscrizione? Per entrare dove? In un’organizzazione élitaria e neo-bordighiana? Mi sembra insomma che la base della ricerca non sia neutra, la sua mediatizzazione meno che mai, e che la conoscenza della politica e di Roma da parte di Fabrizio Barca sia, ad esser buoni, superficiale e mistificante. Tanto da fargli dire, davanti alla tragedia che stiamo vivendo, che le degenerazioni sono cominciate con l’ingresso della destra (grazie della precisazione su Twitter) democristiana nel PD. Da ex-comunista mi consolo perchè più che malafede questa è ignoranza, ma un pò di vergogna la provo.

In definitiva vorrei sapere dove ci si iscrive al partito di Renzi, e se il commissariamento di Roma lo ha già trasformato nel partito di Barca. Spero di no e conto sulla tua intelligenza.

Massimo Micucci
@buzzico

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