In Italia il traffico ferroviario delle merci ha perso dal 2007 ad oggi circa il 40% dei volumi, e conquistando la palma del peggiore in Europa con il 6,5% come minima quota modale. Ma invece di stimolare il comparto con investimenti mirati la Legge di Stabilità, nel comma 294, prevede sì lo sconto del pedaggio per le imprese ferroviarie che effettuano trasporto nelle regioni del Sud Italia, nel triennio 2015, 2016, 2017, ma di fatto rende inutilizzate risorse per circa il 60% del contributo stanziato.
E’la ragione per cui si renderebbe necessaria una modifica della Legge per allargare la forbice dell’incentivo a tutte le Regioni ottenendo un doppio vantaggio: rilanciare la logistica ferroviaria e preparare il terreno ai cambiamenti offerti dalla geopolitica, come l’invasione di containers che, se la Cosco Cina privatizzerà il porto greco del Pireo, si abbatterà sul Mediterraneo a breve.
Secondo Giancarlo Laguzzi, presidente di Fercargo, la realtà che rappresenta le imprese ferroviarie operanti nel settore del trasporto merci indipendenti dal Gruppo FSI, (Captrain Italia, Compagnia Ferroviaria Italiana, Crossrail, Ferrovie Adriatico Sangritana, Ferrotramviaria, GTS Rail, Interporto Servizi Cargo, Hupac, Fuorimuro, InRail, DB Schenker Rail Italia, Oceano Gate, Rail Cargo Italia, Rail One, Rail Traction Company e SBB Cargo Italia) è opportuno che il ministero dei Trasporti corregga la norma sugli incentivi allo sviluppo del trasporto ferroviario merci. Infatti tramite una semplice correzione di una norma vigente, già finanziata con le risorse necessarie, si “potrebbe rilanciare il settore ferroviario merci e segnare una svolta epocale per l’intero comparto”.
La tesi sostenuta da Laguzzi è che vi è una soluzione normativa a portata di mano utile a rilanciare il comparto ferroviario delle merci: la modifica permetterebbe di portare a casa per la prima volta nella storia italiana e in accordo con tutti gli attori del sistema, la modernizzazione della logistica ferroviaria.
