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Scenari globali nel Mediterraneo

Il nuovo attentato terroristico avvenuto stamattina vicino Grenoble non lascia dubbi sulle intenzioni mancate degli attentatori – scatenare una ‘Seveso’ francese – e rilancia paure e dubbi contro il flebile accordo di principio sulla gestione dell’immigrazione nella UE, intervenuto poche ore prima a Bruxelles. Quindi, il pericolo e la minaccia che vengono dal Mediterraneo troveranno pochissima, anzi alcuna, volontarietà dei governi europei per la ripartizione dei migranti. Invece, proprio in ragione delle necessità dell’anti-terrorismo, è possibile che la libera circolazione delle persone prevista dagli accordi (non sono Trattati) di Schengen possa subire un contraccolpo ulteriore, con l’incremento dei controlli alle frontiere intraeuropee.

La conclusione positiva dei negoziati sul nucleare iraniano è possibile al 50%. È più probabile che si tenti di salvare la faccia continuando a negoziare. Intanto stamattina, un attento dell’ISIS in Kuwait ha provocato moltissimi morti e feriti in una grande moschea sciita della capitale. È evidente che il sostegno americano alle forze curde in Siria e in Iraq non è stato gradito affatto. Inoltre, essere arrivati in Kuwait significa essere più vicini all’Arabia Saudita, che potrebbe ben presto dover ammettere attività dei terroristi sul suo territorio.

Sulla Siria c’è sul tavolo la proposta di partizione in quattro pezzi, avanzata dagli americani e accettata con varie condizioni anche da Francia e Russia. Quest’ultima garantirebbe “un’uscita di scena onorevole ad Assad” a fronte di concreti passi avanti sull’Ucraina. Tuttavia, sembra chiaro che la Russia stia negoziando anche con Turchia e Grecia, con le quali ha concluso l’accordo per il gasdotto Turkstream, al fine di poter dislocare a Cipro la propria base militare e navale attualmente a Tartus in Siria. Se poi le incapacità dell’UE faranno basculare la Grecia e la Turchia sempre più nell’orbita sino-russa dello SCO, ecco delineata la nuova frontiera globale. L’Italia si troverebbe proprio su quella frontiera, su quella linea di confine geostrategico tra Occidente e BRICS/SCO.

Altro che mediocre accordicchio sull’immigrazione europea! Altro che la farsa di un accordo stentato e vacillante sul debito della Grecia!

Il vero ‘grande gioco’ ormai in corso non vede l’Italia, ma neppure l’UE, al tavolo vero dei negoziati. Angela Merkel lo ha ben capito e tira dritto per la sua strada, raddoppiando il gasdotto Northstream con la Russia e agendo con la Cina a livello tecnologico globale. L’UE è destinata presto a passare dall’irrilevanza all’inesistenza!


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