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Ttip, tutti i benefici secondo il commissario Malmstrom

La bozza di accordo del Ttip, il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, arriverà entro la fine anno, anche se l’intesa vera e propria non vedrà la luce prima del 2016, alla fine della presidenza Obama. Sono queste le tappe annunciate ieri a Roma da Cecilia Malmström, commissario europeo per il Commercio internazionale, interlocutore più atteso in una conferenza promossa dalle ambasciate britannica e svedese in Italia a Villa Wolkonsky.

CHI C’ERA

All’incontro, moderato dal direttore di RaiNews24, Monica Maggioni, e introdotto dagli ambasciatori di Svezia e Uk, Ruth Jacoby e Christopher Prentice, hanno preso parte anche il vice ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, il presidente di Sistema Moda Italia Claudio Marenzi, e Alessia Mosca, deputata al Parlamento europeo. In platea, seduta ad ascoltare, ha fatto invece la comparsa la vice capo missione dell’ambasciata Usa in Italia, Kathleen Doherty.

L’esponente della commissione guidata da Jean-Claude Juncker ha delineato i prossimi passi del dibattuto accordo che stringerà relazioni ancora più forti tra Stati Uniti e Unione Europea, ma senza variare gli equilibri esistenti tra i due blocchi sia a livello sociale, sia per ciò che riguarda i rispettivi sistemi giuridici.

IL NODO ISDS

Rispondendo alle domande del pubblico, la Malstrom e gli altri relatori hanno replicato ai punti più controversi dell’accordo, come emersi nel dibattito pubblico. L’Isds, ad esempio, lo strumento di diritto pubblico internazionale che garantisce ad un investitore straniero il diritto di dare inizio ad un procedimento di risoluzione delle controversie nei confronti di un governo straniero. “Si parla dell’Isds come se fosse nato oggi – ha specificato il commissario – ma è uno strumento ampiamente utilizzato in una moltitudine di altre situazioni. Dobbiamo solo trovare il modo per renderlo più trasparente”, sul modello “delle Corti di giustizia”, almeno in attesa che si giunga “a un tribunale internazionale” per dirimere questo genere di controversie.

SPAZIO ALLE PMI

Rassicurazioni anche per le Pmi, che a detta degli intervenuti e dello stesso commissario al Commercio saranno “i veri beneficiari dell’accordo”. Ci si sofferma troppo sulle grandi aziende, ma nel trattato saranno inserite le denominazioni tipiche “che aiuteranno a far crescere ancora di più l’export dell’agroalimentare italiano” ora danneggiato “da contraffazioni e Italian sounding”. Ma a trovare maggiori sbocchi sarà anche il settore tessile, della pelletteria e delle calzature, che potrà così colmare il “vuoto” lasciato dalle esportazioni in Russia, contratte in alcuni campi a causa delle restrizioni economiche per la crisi ucraina.



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